Mariupol vacilla. Distrutta l’acciaieria e invaso il centro: migliaia di deportati

I russi sfondano e sono vicini alla conquista della città portuale. Fosse comuni nelle aiuole stradali, impossibile salvare i sopravvissuti del teatro. Il sindaco: "Come i nazisti nella guerra mondiale"

Mariupol vacilla. Distrutta l’acciaieria e invaso il centro: migliaia di deportati

Nel controviale di Mamina Sybiryaka, una delle arterie principali di Mariupol, le aiuole diventano tombe improvvisate. Le immagini, postate su Twitter, hanno fatto il giro del mondo, raggelando gli animi di chi è riuscito a guardare fino in fondo i due minuti scarsi del filmato. Si vedono tre persone che scavano nella piccola area verde, e dietro di loro un corpo avvolto in un lenzuolo bianco. È lo spaccato più atroce della città che non c'è più, annientata dai russi che ormai ne hanno quasi del tutto preso il controllo. I cadaveri, come si vede nel video, ottengono improvvisate sepolture. Anche il cimitero è stato bombardato, e sotto i colpi dell'esercito invasore è impossibile celebrare qualcosa che somigli a un funerale. «I nostri soldati stanno facendo tutto il possibile per mantenere la loro posizione - ammette il sindaco Vadym Boychenko - ma le forze del nemico sono più grandi delle nostre, sfortunatamente». I russi sono arrivati fino a Myru Ave, quello che fino a un mese fa era il cuore pulsante della movida di Mariupol. Un cuore asfittico che perde battiti sotto i colpi di truppe che avanzano armi in pugno. Gli sforzi per salvare centinaia di persone intrappolate nel seminterrato del Teatro Drammatico sono ostacolati da intense battaglie nella zona.


La resa di Mariupol è di fondamentale importanza per Putin: non solo consentirebbe di garantire la continuità territoriale tra le sue forze dalla Crimea e le milizie del Donbass, ma chiuderebbe, e in parte da ieri già accade, qualsiasi operazione marittima all'Ucraina, minacciata anche dalle forze di mare nella zona Ovest a Odessa. Ieri è finita nelle mani di Mosca anche l'acciaieria Azovstal, una delle più grandi d'Europa. La battaglia per il controllo dell'enorme impianto siderurgico di Mariupol ha portato alla quasi totale distruzione della fabbrica.


E il sindaco denuncia anche che migliaia di residenti sono stati portati in remote città della Russia, «deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale». «Nell'ultima settimana gli occupanti hanno portato via illegalmente persone dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell'edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, soprattutto donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti», ha detto.


Nella 24esima giornata di combattimenti non c'è regione che sia stata risparmiata dai bombardamenti. Il Programma Alimentare dell'Onu è pronto a fornire riso, pasta e carne a tre milioni di ucraini, ma non riesce a trovare autisti disposti a portare viveri a Kharkiv a Sumy, e ancora di più nell'assediata Mariupol. I cecchini sparano contro qualsiasi cosa che si muova. Nella città meridionale di Zaporizhzhia è in corso un coprifuoco che si concluderà domani. Le autorità hanno chiesto agli abitanti di rimanere in casa a seguito di un attacco missilistico che ha provocato la morte di 9 persone e il ferimento di 20. E se Chernihiv è stata colpita soltanto di notte, nella regione di Sumy, il distretto di Okhtyrka ha dovuto fare i conti per tutto il giorno con il fuoco d'artiglieria. Dmitry Zhyvitsky, sindaco di Sumy, ha denunciato saccheggi, rapimenti e torture di persone da parte degli invasori. Continuano intanto i tentativi di circondare Kharkiv, dove le forze ucraine stanno facendo fatica a contenere il nemico. Il corridoio umanitario è stato bloccato per i colpi d'arma da fuoco dei russi su chi stava tentando la fuga. Morti un adulto e un bambino di 9 anni. I missili caduti su Kherson hanno invece provocato l'interruzione di luce e acqua per circa 50mila persone.
Un vero e proprio inferno lo stanno vivendo i civili della regione del Lugansk.

Gli invasori hanno bombardato per tutto il giorno le località di Severodonetsk, Privilya e Kreminna, danneggiando 54 edifici e distruggendone completamente altri 19. Il bilancio, parziale, è di 4 morti e 37 feriti. Nella vicina Donetsk sono stati messi a ferro e fuoco gli insediamenti di Avdiivka, Ocheretyne e Verkhnotoretsk.

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