La Merkel non fa mea culpa: "Decisioni sui migranti giuste"

La cancelliera dopo la batosta elettorale: "Io responsabile". Ma non mette in discussione le politiche di accoglienza

La Merkel non fa mea culpa: "Decisioni sui migranti giuste"

La sconfitta di ieri in Macleburgo Pomerania mette in difficoltà Angela Merkel, ma la cancelliera tedesca promette di riconquistare la fiducia degli elettori e chiarisce che il voto "locale" non impedirà una sua eventuale ricandidatura alle elezioni generali dell'anno prossimo. "Ognuno ora ha bisogno di pensare a come riconquistare la fiducia - ha detto a margine del G20 in Cina - prima fra tutti io stessa". Ma non considera l'ipotesi di rivedere il proprio approccio nei confronti dell'immigrazione.

La direzione dell'Unione Cristianodemocratica (Cdu) sostiene la leader anche dopo la sconfitta elettorale di ieri nel land di Meclemburgo-Pomerania dove la destra della Alternative für Deutschland (Afd) è arriva seconda dietro i socialisti. "Angela Merkle ha guidato con successo questo Paese attraverso molte crisi - ha dichiarato il segretario generale del partito, Peter Tauber, durante una conferenza stampa a Berlino - i membri della Cdu sono fiduciosi che questo continuerà in futuro. Tutti dobbiamo scommettere su di lei". Anche dall'estero è arrivato il pieno sostegno alla cancelliera. Con Matteo Renzi che si è fiondato a difenderla spiegando che quello in Germania è stato "un voto amministrativo", quindi farne "un caso nazionale è abbastanza complicato".

Il risultato delle elezioni regionali, vinte dai socialdemocrati della Spd con il 30,6% dei voti ma che hanno visto la netta affermazione dell'ultradestra anti immigrati dell'Afd con il 20,8% e la Cdu ferma al 19%, è comunque particolarmente preoccupante per la cancelliera, che nel piccolo e poco popolato Land del nord est ha il suo collegio elettorale. Gran parte degli osservatori leggono il risulato come una risposta netta dell'elettorato alle politiche del governo di Berlino sul tema dell'immigrazione. "Questo - ha commentato il candidato dell'Afd, Leif Erik Holm - potrebbe essere l'inizio della fine della Merkel nel ruolo di cancelliere". Per Frauke Petry il rusultato di ieri è una sconfitta "personale" della Merkel.

Che, però, non ammette autocritica: "Sono convinta che questo risultato abbia a che fare con la questione dei migranti - ha aggiunto - ma io credo che le decisioni prese siano state giuste e che dobbiamo continuare a lavorare su queste".

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