Berlino - L'avanzata di Alternative für Deutschland non si arresta e stravolge i rituali della politica tedesca: domenica è stato il turno del Mecklemburgo-Pomerania anteriore. Qua AfD ha strappato il 21,4% dei consensi entrando a gamba tesa nel Parlamento di Schwerin, la nona assemblea statale conquistata in nove elezioni consecutive. Tutti i partiti rappresentati al Landtag hanno pagato il loro contributo di seggi al partito di Frauke Petry ma paradossalmente la sconfitta più bruciante è quella subita dalla Cdu della cancelliera: i cristiano-democratici hanno perso meno di tutti ma sono scivolati al 19,4%, lasciando lo scettro di secondo partito nelle mani di AfD.
La campagna condotta dalla formazione populista si è dunque rivelata vincente, spostando l'attenzione degli elettori del MeckPomm uno dei più poveri e marginali Länder tedeschi sul tema dei profughi. La batosta è tutta per Angela Merkel: era stata lei a dettare un anno fa alla Germania la politica di accoglienza dei rifugiati mediorientali ed è oggi il suo partito a pagare. Ecco dunque spiegate le facce soddisfatte indossate dai socialdemocratici davanti alle telecamere. Un mese fa l'Spd sembrava spacciata, destinata a precipitare da 35 al 22%. Letti i sondaggi, un mese fa il premier socialdemocratico uscente, Erwin Sellering, ha fatto di necessità virtù e si è messo anche lui a sparare contro la politica di accoglienza della Merkel: «La cancelliera ha una grande responsabilità per la crescita di AfD dichiarava a luglio Sellering alla Welt . L'afflusso di oltre un milione di rifugiati è stato sottovalutato. Molte persone hanno gravi preoccupazioni e timori legittimi. È stato ed è un errore enorme agire così, come se questa politica non avesse un'alternativa». Parole che gli hanno permesso di riguadagnare la fiducia degli elettori: scampato il pericolo sorpasso, l'Spd è tornata attorno a quota 30%, mentre la Cdu ha preso due schiaffoni da AfD. Da parte sua il candidato cristiano-democratico Lorenz Caffier ha lanciato una campagna d'estate per vietare il burqa in tutta la Germania: anche lui ha limitato i danni, ma la Cdu è ormai il terzo partito a Schwerin. Se i dati degli exit-poll saranno confermati, il prossimo Landtag si annuncia molto diverso da quello appena licenziato. L'Spd scenderà da 27 a 24 seggi e la Cdu da 18 a 16 mentre AfD balzerà a quota 17. Nettamente ridimensionati i Verdi (dall'8,7 al 5 per cento) e ancora di più la Linke che precipita dal 18 al 12%. Fuori dal Landtag restano poi i neonazisti dell'Npd, scivolati dal 6 al 3%, al di sotto della soglia di sbarramento del 5 per cento.
AfD ha intercettato i voti di tutti: centristi scontenti della politica di accoglienza, socialcomunisti orfani della Ddr, nostalgici del Terzo Reich. Il che non significa che il governo di Schwerin cambierà: la Große Koalition uscente ha ancora i numeri per un governo a guida socialdemocratica né Sellering appare interessato a buttarsi a sinistra con Linke e Verdi; al contrario c'è da attendersi una riedizione dell'amministrazione uscente con una maggiore attenzione ai temi della sicurezza cari alla dirigenza di AfD. «Sellering è il nostro baluardo contro le parole brune», lo ha ringraziato da Berlino il vicecancelliere e leader socialdemocratico Sigmar Gabriel. «È da un anno che lo ripetiamo: con noi nessuno deve avere paura di essere lasciato dietro a nessun altro, neppure dietro a profughi. Noi siamo la costante democratica della storia della Germania». Accanto a lui in diretta tv c'era Michael Müller, sindaco Spd di Berlino: la capitale rinnova il proprio Senato fra due settimane e Müller ha tentato di cavalcare l'onda rossa di Sellering.
Meno roboanti i toni del segretario generale della Cdu, Peter Tauber: «È un risultato amaro, soprattutto alla luce del buon governo a Schwerin». Un modo garbato per segnalare che l'origine della sconfitta va cercata a Berlino.
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