“I cecchini non sono eroi”. Così Michael Moore, coscienza critica degli Stati Uniti, su American Sniper. Il film di Clint Eastwood con Bradley Cooper nei panni di Chris Kyle, cecchino dei Navy Seal, ha ricevuto sei nomination dall’Academy Awards, tra cui migliore film e miglior attore protagonista. E la pellicola, in attesa di portare a casa almeno un Oscar, sta registrano incassi da record e negli Usa, dove ha sforato il tetto dei 100 milioni di dollari. Ma l’eccessiva celebrazione del tiratore scelto e del ruolo (per non dire mito) degli States nel conflitto in Medio Oriente non va giù al regista di Fahrenheit 9/11 e Bowling for Columbine.
Moore, su Twitter, ha scritto: “Mio zio è stato ucciso da un cecchino nella Seconda Guerra Mondiale. Ci è stato detto che i cecchini erano codardi, che sparavano alla schiena. I cecchini non sono eroi. E gli invasori sono peggio ancora”. La stoccata è chiara e tra lui e Eastwood non è mai corso buon sangue.
Il documentarista , con la sua uscita, ha alimentato non poco il dibattito sul film, che ha alzato diverse polemiche anche in patria. L’indomani del discusso cinguettio, Moore ha chiarito la sua posizione su Facebook in un lungo post: “Si è parlato tantissimo di cecchini in questo fine settimane (in cui peraltro ricorreva il Martin Luther King Day, un grande uomo ucciso proprio da un cecchino) per cui mi son sentito di dire la mia sulla questione. Io non ho detto una parola su American Sniper”.
E continua: “Volete sapere cosa ne penso? Interpretazione impressionante di Bradley Cooper, uno dei migliori
film dell’anno. Grande montaggio. Peccato che nel racconto Clint faccia confusione tra l’Iraq e il Vietnam”. Infine, chiosa così: “ Penso che la maggior parte degli americani non ritengano eroi i cecchini”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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