È un altro giorno nero per Idomeni, il villaggio greco al confine con la Macedonia, teatro da mesi del dramma dei migranti bloccati nel loro viaggio verso il cuore dell'Europa occidentale.
Questa mattina diverse centinaia di persone hanno abbandonato il campo profughi, dove risiedono ormai circa undicimila persone, per dirigersi alla frontiera e tentare di entrare illegalmente in Macedonia. Di fronte al loro tentativo, la polizia di Skopje ha reagito duramente con l'impiego di gas lacrimogeni e una vera e propria caccia all'uomo nelle campagne.
Secondo quanto riferisce Medici Senza Frontiere, decine di persone sono state ferite e molte sarebbero state colpite da problemi respiratori: in tre sarebbero già stati trasferiti al vicino ospedale di Kilkis. In totale, sarebbeero oltre duecentosessata le persone ferite o intossicate. Secondo la polizia macedone, tre agenti delle forze dell'ordine sarebbero state ferite dal lancio di pietre da parte dei migranti.
Secondo il quotidiano greco Kathimerini, la sortita dei profughi sarebbe stata ispirata da un volantino, diffuso nel campo, in cui si proponeva una marcia verso il confine. Se questa indiscrezione dovesse essere confermata, non si tratterebbe della prima volta: già a metà marzo tre afghani avevano perso la vita nel tentativo di guadare un fiume tra Grecia e Macedonia dopo che alcuni attivisti tedeschi avevano organizzato un tentativo di forzare il confine con la forza.
La reazione delle forze macedoni, però, è stata
duramente criticata da parte greca: il portavoce dei coordinatori del governo greco per l'immigrazione, George Kyritsis, ha giudicato "pericoloso e deplorevole" l'uso della forza contro i migranti inermi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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