Il dramma dell'immigrazione è, ancora una volta, uno dei temi caldi affrontati da papa Francesco durante uno dei suoi viaggi apostolici. "Santo Padre, sono andato a Tjuana, al confine tra il Messico e gli Stati Uniti, lì il muro che stanno costruendo entra in mare, perché non possano passare nemmeno a nuoto", ha raccontato a Bergoglio Marco Clementi, l'inviato del Tg1, durante il volo verso Panamà. "È la paura che rende pazzi", ha risposto il Pontefice. "Sono i muri della paura", ha poi aggiunto invitando tutti a leggere I muri della paura, l'editoriale del direttore dell'Osservatore Romano, Andrea Monda.
"La paura ci rende pazzi". In volo verso Panama, papa Francesco è tornato a bacchettare pronfondamente l'Occidente per le misure che sta adottando per fermare l'immigrazione clandestina. In mente, il Santo Padre non ha solo il muro che Donald Trump sta costruendo al confine tra Messico e Stati Uniti per arrestare l'ondata di clandestini in arrivo dal Sud America. Anche le continue partenze dalle coste del Nord Africa e gli immigrati morti nel Mar Mediterraneo sono tra le sue preoccupazioni. Quando è stato il suo turno, una giornalista spagnola ha, infatti, mostrato a papa Francesco una vignetta di Makkox che racconta la tragedia di un bambino del Mali, forse di dieci anni, che è annegato nel grande naufragio del 2015.
Sognava una vita migliore e quando è stato trovato il suo corpo senza vita aveva nella giacchetta, all'interno della tasca la sua pagella cucita con cura: aveva ottimi voti e sperava che quel documento scolastico gli servisse da lasciapassare per essere accolto in Europa. Vedendo il disegno, Bergoglio si è fatto serio e ha chiesto ai propri collaboratori di conservarlo affinché possa mostrarlo nella conferenza stampa sul volo di ritorno che lo riporterà a Roma lunedì in tarda mattinata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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