L'Unione europea ha, tra i suoi desiderata, anche quello di garantire alle persone di origini rom un'integrazione piena. Un fatto deducibile sia attraverso la lettura dei documenti ufficiali dell'istituzione sovranazionale sia per il tramite dei calcoli economici che sono stati effettuati dal quotidiano La Verità.
Vale la pena premettere subito che, stando ai conteggi riportati questa mattina dal quotidiano diretto da Belpietro, si parla di un miliardo e mezzo di euro predisposti per il fine citato. Insomma, non stiamo parlando di "bruscolini". Un disegno, si legge, condito pure dalla difficoltà di annoverare con esattezza il numero di persone per cui sono stati pensati questi progetti. Prescindendo da questo aspetto, però, possiamo asserire con certezza che a Bruxelles ritengono i nomadi "vittime di pregiudizi e di esclusione sociale". La necessità di mettere in moto meccanismi utili a far sì che queste persone non vengano lasciate ai margini della società, insomma, dipende pure da questo assunto.
I finanziamenti, secondo la visione dell'Ue, devono coprire almeno quattro fasce d'intervento. Tutte presumibilmente essenziali per evitare razzismi e per non alimentare posizioni pregiudiziali. Allora si apprende che le istituzioni sovranazionali hanno intenzione di assicurare ai rom istruzione, politiche abitative, occupazione e sanità. Ma non è tutto. Bruxelles sembra avere un piano più esteso in mente. Da una parte c'è un progetto valevole per tutti gli Stati membri, dall'altra c'è la volontà di accompagnare, quasi per mano, quei Paesi dove il problema sembra essere più sentito: quelli dell'Est Europa.
L'Unione europea appare abbastanza imperativa, ancora, quando dispone che bisogna "stanziare somme adeguate per l'implementazione e il monitoraggio delle strategie locali e dei piani d'azione derivanti da ogni forma di finanziamento allo scopo di raggiungere gli obiettivi per l'integrazione dei rom". Un consiglio normativo che sembrerebbe assumere l'aspetto di un vero e proprio mantra. Tralasciando i tecnicismi di sorta e accendendo un focus sui soldi, veniamo a conoscenza di due aspetti: un miliardo e mezzo di euro, come anticipato, tra quelli stanziati per combattere la povertà, è specificatamente ascritto alla cosidetta "inclusione" dei nomadi, ma Bruxelles non sembrerebbe poter rispondere sulla declinazione pratica di questi fondi.
Pare, insomma, che l'Ue non sia stata in grado di catalogare le modalità attraverso cui
questi finanziamenti sono serviti davvero a integrare. Il che, per un miliardo e mezzo di euro, più qualche altro presunto fondo di contorno, potrebbe rappresentare un problema di trasparenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.