Mentre la presidente della Moldavia, Maia Sandu, non potrà partecipare per motivi di salute non meglio precisati agli eventi pubblici della giornata di oggi che vedrà il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in visita a Chisinau, il Paese è sempre più preoccupato per l'escalation militare voluta da Putin a poche decine di chilometri dal confine con Odessa messa a ferro e fuoco. Come abbiamo visto sul Giornale.it, infatti, il presidente russo potrebbe decidere di allargare il conflitto a Chisinau perché l'eventuale controllo russo sull'Ucraina meridionale favorirà l'accesso alla Transnistria, il territorio separatista filorusso della Moldavia, "dove pure sono stati osservati casi di oppressione della popolazione di lingua russa", come aveva dichiarato il generale Rustam Minnekayev, vice comandante del Distretto Militare della Russia centrale.
Il pericolo golpe
Le strade sono due: o chiedere l'aiuto alla Nato o farsi comandare da Putin. Proprio oggi, Giorno della Vittoria in Russia, il leader filorusso Igor Dodon ha organizzato una manifestazione per protestare contro il governo. L'ipotesi di un "golpe bianco" è tutt'altro che campato in aria e la Sandu ha alzato al massimo l'allerta per evitare scene di guerriglia urbana. L'Onu è ovviamente dalla parte dei moldavi e della Moldavia, Paese dalle due lingue (russo e rumeno). "I russi non hanno bisogno di conquistare la Moldavia, ci sono già", racconta un cittadino a Repubblica mentre passeggia in un parco. A Chisinau ogni angolo di strada parla socialista, dalle vie alle case popolari.
"Prevenire provocazioni e destabilizzazioni"
"Le autorità moldave stanno monitorando da vicino la situazione. La vita dei cittadini di entrambe le rive del Dnestr è molto importante per noi. Stiamo facendo tutto ciò che dipende da noi per mantenere la sicurezza, prevenire provocazioni e destabilizzazioni", avrebbe affermato la Sandu secondo le indiscrezioni dell'agenzia russa Tass, dopo le nuove esplosioni nella regione della Transnistria con i servizi speciali moldavi impegnati nelle indagini. Insomma, i russi si trovano già nel Paese perché parte del territorio è comunque controllato dagli uomini di Putin. Anche se sulla carta la Transnistria non esiste, "stato fantoccio rimasto ai tempi dell'Urss che non è riconosciuto da nessuno" come affermano gli esperti del settore, è sotto l'egida dei russi che pochi chilometri più in la bombardano la città portuale di Odessa.
Gli aiuti alla Moldavia
Vicinanza è stata espressa anche dl presidente romeno, Klaus Iohannis, durante un colloquio telefonico con Maia Sandu sugli sviluppi della sicurezza della nazione e il conflitto in corso in Ucraina. Iohannis ha sottolineato la "piena solidarietà della Romania alla Moldavia" oltre ad aver parlato della promulgazione della legge di ratifica sull'accordo "di assistenza tecnica e finanziaria" grazie al quale la Moldavia sarà aiutata da un aiuto finanziario di 100 milioni di euro.
I due Capi di Stato hanno parlato anche di quanto accade in Transnistria condannando "qualsiasi provocazione e tentativo di coinvolgere la Moldavia in azioni che potrebbero mettere in pericolo la sua pace e sicurezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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