Se fosse un film si potrebbe chiamare “Il coraggio di Daniel”. Purtroppo, però, questa è una storia di vita vera. Una vicenda sconvolgente e raccapricciante, fatta di abusi sessuali su minori, accaduta a Monaco di Baviera. Una scioccante realtà su cui le forze dell’ordine sono riusciti a mettere la parola fine grazie all’intervento di un giovane del posto.
L’eroe, non per caso, si chiama Daniel Ollert ed è un manager 31enne che vive nella splendida città tedesca. Il ragazzo è riuscito a far arrestare un pedofilo di 58 anni che aveva violentato quattro minorenni. Il tutto ha avuto inizio il 2 febbraio del 2018 quando Daniel, mentre andava al lavoro come ogni mattina in metropolitana, ha gettato lo sguardo sul cellulare di un 13enne seduto accanto a lui.
“Non so perché ho guardato lo schermo del suo cellulare”, ha riferito il manager. “Ma poi ho visto il messaggio su Whatsapp di “zio Millie” che gli chiedeva se voleva abbracciarlo di nuovo dietro i container”. Un messaggio strano che ha insospettito il 31enne. Quest’ultimo ha voluto approfondire la vicenda iniziando a parlare al ragazzo.
“Ero scioccato. Mi dispiaceva per lui. Non potevo semplicemente girarmi da un’altra parte”, ha raccontato Daniel alla Süddeutsche Zeitung. “Perché lo zio Millie ti abbraccia dietro i container e non in pubblico? Tua madre sa che lo vedi?” , ha chiesto al tredicenne. “No - ha risposto lui -. È meglio così”.
Il sospetto che al minore stesse capitando qualcosa di brutto, a quel punto, si stava trasformando in certezza. “Ti ha solo abbracciato finora?”, ha chiesto ancora Daniel. “Sì”, ha risposto l’adolescente. Ma il manager ha la sensazione che qualcosa non torni e, così, prima di scendere dal vagone, gli chiede il numero di telefono e, poi, chiama la polizia.
La segnalazione viene presa subito in seria considerazione dagli agenti. Lo “zio Millie” in realtà è George H., un uomo di mezza età con dei precedenti. Nel frattempo, il 13enne scrive di nuovo a Daniel chiedendo di parlare. Il manager non risponde perchè la polizia gli ha detto di non farlo. Ma quando, poco dopo, il ragazzino gli manda un nuovo messaggio, l’eroe della porta accanto non riesce più a trattenersi e lo chiama.
In quel momento gli agenti sono a casa del bambino per parlare con sua madre. A quel punto, sentendosi al sicuro, il minore confessa di aver “fatto sesso con lo zio Millie”. Poco prima il 13enne era riuscito a raccontare la stessa cosa alla polizia.“Credo che Thomas fosse grato che qualcuno si fosse prendesse cura di lui”, ha detto Daniel.
Quando la polizia di Monaco è entrata a casa di Georg H., quello stesso pomeriggio, ha trovato conferma ai sospetti. L’uomo aveva hard disk pieni di materiale pedopornografico. Addirittura vi era anche il video di una ragazzina nuda in un bosco che, piangendo, chiamava la madre mentre in sottofondo si ascoltava la voce dello “zio Millie”.
Ma l’orrore non era finito. Gli agenti hanno scoperto che la vittima ripresa nel video era sua nipote, violentata nel 2009 durante una festa di paese. Da successive indagini è emerso che l’uomo aveva abusato anche della figliastra.
Grazie al coraggio di Daniel, l’orco è stato condannato a 8 anni di reclusione che sta scontando nel centro di correzione dell’ospedale Isar Amper di Monaco di Baviera. Il 31enne manager sarà ricompensato.
Il prossimo 5 settembre, il giovane riceverà la “Medaglia per il contributo alla sicurezza interna” dal ministro dell’Interno della Bavaria Joachim Herrmann. Probabilmente, il regalo più bello è quello di sapere che l’orco non potrà più far male ad altri innocenti.
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