Le spedizioni di gas russo in Germania foraggiate da Gazprom attraverso il gasdotto Yamal-Europe sono state interrotte. In calo anche il flusso attraverso il Nord Stream, inferiore rispetto a quello registrato nella giornata di ieri.
La mossa di Gazprom
La notizia è stata riportato da Bloomberg, che a sua volta ha citato l'operatore di rete Gascade. Nelle ultime ore gli ordini di gas dalla Polonia alla Germania erano pari a zero, in calo da circa 7GWh/h durante la notte. Le consegne attraverso l'Ucraina sono previste a circa 107,6 milioni di metri cubi, leggermente inferiore a quelle di giovedì, ma ancora vicino al livello massimo. I flussi attraverso Nord Stream, il collegamento diretto alla Germania, stamane erano a circa 73,3 GWh/h, leggermente al di sotto del livello di ieri ma ancora vicino alla piena capacità del gasdotto.
Lo scorso 30 marzo erano arrivate le prime avvisaglie della possibile e imminente tempesta in arrivo. Reuters informava della chiusura dei rubinetti dello Yamal-Europe, gasdotto dal quale transita circa il 10% delle forniture di gas russo. Non sono arrivate conferme ufficiali. Da Mosca hanno fatto sapere di considerare la suddetta infrastruttura un gasdotto di bilanciamento: funzionerebbe a pieno regime quando le richieste aumentano, a scartamento ridotto quando queste calano. La sensazione è che la Russia abbia voluto lanciare un primo, forte messaggio all'Unione europea.
Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti, Gazprom ha prenotato per oggi volumi di transito di gas attraverso il gasdotto Yamal-Europe in direzione Ovest. Tuttavia, i flussi reali non sono garantiti perchè Gazprom non usa sempre la capacità prenotata.
Il gasdotto Yamal-Europe
In attesa di capire se la sospensione sarà definitiva o temporanea, Yamal-Europe è uno dei tre gasdotti attraverso i quali Gazprom convoglia il suo gas naturale nel cuore dell'Europa. Parte alla penisola di Yamal, una regione russa situata nella Siberia settentrionale, e si estende per circa 4mila chilometri.
Attraversa Russia, Bielorussia e Polonia, prima di approvare in Germania presso la stazione di compressione di Malnov. Le costruzioni dell'infrastruttura sono iniziate nel 1994 e sono andate avanti per due anni, fino all'attivazione risalente al 1996. Ogni anno "pompa" verso l'Europa circa 33 miliardi di metri cubi di gas.
Il messaggio di Mosca
Tornando alla notizia principale, Mosca potrebbe aver voluto dare una prova di forza all'intera Europa e, in particolare, alla Germania. Il quotidiano Handelsblatt ha infatti riportato l'indiscrezione secondo cui Berlino starebbe valutando la possibilità di nazionalizzare le succursali tedesche delle aziende energetiche russe Gazprom e Rosneft.
I piani sarebbero attualmente allo studio del ministero dell'Economia, guidato da Robert Habeck. Alla base della possibile azione del governo tedesco ci sarebbe la preoccupazione per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici in Germania.
Ricordiamo che Gazprom Germania gestisce grandi impianti di stoccaggio del gas mentre, in qualità di operatore di raffineria, Rosneft Germany è un attore chiave nei mercati della benzina, del diesel e del cherosene. Entrambe le società sono attualmente insostituibili sul mercato energetico tedesco. E la Russia ne è a conoscenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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