L'invulnerabilità di Hezbollah è crollata. Il Partito di Dio aveva sempre fatto dell'impenetrabilità il proprio vanto, ma qualcosa, nel sistema di sicurezza del movimento, è andato storto. Da mesi le voci riguardanti la cattura di una presunta spia israeliana all'interno di Hezbollah si rincorrevano sui media. Ora, però, il leader del Partito di Dio, Hassan Nasrallah, ne ha dato la conferma in un'intervista all'emittente tv Al Mayadeen: circa 5 mesi fa Hezbollah ha arrestato una "spia" che ricopriva un ruolo "sensibile" all'interno dell'organizzazione ed era "responsabile di uno dei dipartimenti all'interno di una delle unità di sicurezza di Hezbollah".
L'uomo, secondo quanto è emerso dalle numerose indiscrezioni che si sono succedute dopo l'intervista di Nasrallah, è stato identificato con Mohammad Shawraba. Entrato nelle file di Hezbollah in giovane età, avrebbe preso parte a numerosi azioni militari contro i militari israeliani in Libano, prima del ritiro delle forze dello stato ebraico nel 2000.
Secondo quanto scritto dal Jerusalem Post, Shawraba avrebbe deciso di collaborare con il Mossad perché frustrato da una mancata promozione all'interno del movimento sciita. Un'altra fonte libanese citata dal quotidiano israeliano ha raccontato di come il presunto agente del Mossad utilizzasse come copertura quella di "un ricco uomo d'affari che viaggiava tra la Spagna e l'Italia".
La sua collaborazione con l'intelligence israeliana, ha spiegato ancora la fonte libanese, proseguiva da "parecchi anni" e grazie al suo contributo il Mossad è stato in grado di fermare numerosi tentativi di Hezbollah
4671058654785px;"> di vendicare la morte del comandante militare dell'organizzazione, Imad Moughniyeh, ucciso in un attentato a Damasco nel 2008 e della cui responsabilità è sospettato Israele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.