La Nato ha annunciato un possibile impegno di spesa pari a 3 miliardi di euro nei prossimi tre anni, per incrementare le capacità della rete satellitare militare e la sicurezza informatica. L'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico riconosce la rilevanza strategica del dominio cibernetico, tuttavia l’impegno di spesa sarà determinato dalla volontà dei singoli governi dell’Alleanza, chiamati a dividersi le quote secondo dei parametri non ancora rivelati.
Nel principale capitolo di spesa, la Nato intende investire 1,7 miliardi di euro nelle comunicazioni satellitari a supporto dei cinque droni di sorveglianza Global Hawk. Lo squadrone sarà permanentemente schierato a Sigonella, in Sicilia, sede dell’Alliance Ground Surveillance, principale asset della Nato per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione.
L’Alleanza intende destinare 800 milioni di euro nella protezione dei sistemi informatici dei comandi aerei e missilistici. 71 milioni di euro da investire nella sicurezza informatica nelle 32 sedi principali dell’Alleanza e 180 milioni di euro per l’acquisto di sistemi di comunicazione per le truppe.
L’impegno di spesa complessivo, pari a 3 miliardi di euro, sarà esclusivamente rivolto ai principali appaltatori occidentali come Airbus, Raytheon e Lockheed Martin. La Nato vieta qualsiasi acquisizione militare dai fornitori russi o cinesi a meno che non vi sia una specifica necessità formulata dall’azienda vincitrice dell’appalto.
Non è ancora chiaro se la Nato intenda acquistare un nuovo satellite per le comunicazioni militari o se, invece, voglia aumentare la capacità in banda larga a supporto dei Global Hawk, acquisendo quelli attualmente in orbita. Maggiori dettagli nell’annuale conferenza di Ottawa, prevista nell’ultima settimana di aprile.
Alliance Ground Surveillance
Sigonella, in Sicilia, è il cuore dell’Alliance Ground Surveillance, il più importante asset della Nato per missioni JISR, Joint Intelligence, Surveillance e Reconnaissance. La base siciliana raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale entro l’anno, con dichiarazione di Full Operational Capability prevista nel 2018.
Northrop Grumman ha realizzato la stazione di terra, composta da 22 postazioni per gli operatori, cui spetterà il compito di analizzare i dati radar in arrivo e trasmetterli su una rete criptata della Nato. La Northrop fornisce anche tutti i sistemi di navigazione dei Global Hawk. Finmeccanica è responsabile della fornitura di due Transportable General Ground Stations o TGGS, stazioni di terra trasportabili. Il TGGS si interfaccia con la cosiddetta Mobile Ground Station fornita da Airbus, che opera su una connessione satellitare. Airbus fornirà sei MGS.
L’AGS è composto da due segmenti: quello aereo basato sulla piattaforma robotica Hale (High-Altitude Long-Endurance Unmanned Aircraft System) Globak Hawk RQ-4 Block 40 e quello a terra a cui è demandata sia la capacità di controllo della missione che l’analisi, distribuzione ed archiviazione dei dati. Sigonella ospita sia il MOS o Mission Operation Support che l’Air Vehicle Missions Command and Control (AVMC2), compreso l’intero apparato logistico.
Il primo contractor del programma AGS è la Northrop Grumman che ha firmato nel maggio del 2012 un contratto da 1,7 miliardi dollari per una flotta di cinque Global Hawk con radar MP-RTIP. Le 15 nazioni partecipanti sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Tutte le 28 nazioni dell’alleanza sosterranno il programma a lungo termine.
Il segmento aereo del programma AGS si basa sul drone RQ-4, in grado di volare ad altitudini massime di 60.000 piedi per più di 32 ore a velocità prossime ai 340 nodi, ben al di sopra dello spazio aereo occupato dal traffico commerciale. L'RQ-4 può operare a duemila miglia nautiche dalla sua base operativa principale. E’ ritenuta la migliore piattaforma robotica esistente per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in grado di sorvegliare in un solo giorno centomila chilometri quadrati di terreno. Il radar ad apertura sintetica ad alta definizione MP-RTIP, è in grado di rilevare e tracciare ogni oggetto a terra e missili da crociera a bassa quota.
Il comando dei droni
Sigonella ospiterà anche l’UAS SATCOM Relay Pads and Facility, un sito per supportare le telecomunicazioni via satellite dei sistemi a pilotaggio remoto ed assicurare lo spazio per la gestione delle operazioni e delle attività di manutenzione dei droni in dotazione all’US Air Force e all’US Navy. Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, macchinari e generatori di potenza con la possibilità di aggiungerne altri otto della stessa tipologia. La costruzione di una SATCOM Antenna Relay facility è necessaria per supportare i link di comando dei velivoli controllati a distanza, in modo da collegare le stazioni presenti negli Stati Uniti con gli aerei senza pilota operativi nella regione dell’Oceano atlantico. Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari.
Con il completamento di questo progetto saranno soddisfatte le richieste a lungo termine dei ripetitori SATCOM per i Reaper (MQ-9) ed i Global Hawk (RQ-4). Il nuovo sito potrebbe anche supportare sia il sistema di sorveglianza aeronavale con velivoli senza pilota UAV Broad Area Maritime Surveillance (BAMS) dell’US Navy che le missioni speciali del Big Safari dell’Air Force. Sigonella coordinerà quindi tutti i droni militari americani a supporto dei principali comandi strategici per fornire informazioni aggiornate ai reparti combattenti.
In particolare, il sito di Sigonella garantirà la metà delle trasmissioni dei velivoli senza pilota UAS e opererà in appoggio al sito di Ramstein, in Germania. Senza l’UAS SATCOM Relay Site gli aerei senza pilota non sarebbero in grado di effettuare le loro missioni essenziali, non potrebbero essere sostenuti gli attacchi armati e si verificherebbe una riduzione significativa delle capacità operative odierne ed un impatto negativo grave per le future missioni d’oltremare.
La SATCOM Communications Support Facility avrà un’estensione di 1.200 metri quadri. L’UAS Satcom Relay di Sigonella opererà come stazione gemella dell’infrastruttura ospitata in Germania, assicurando l’indispensabile backup alle operazioni d’intelligence e di telecomunicazione satellitare di Ramstein.
La principale base per le operazioni su scala planetaria dei droni USA si trova nella Creech Air Force Base, in Nevada.Le nuove strutture di Sigonella garantiranno, un costante flusso di dati per consentire ai piloti nel Nevada di manovrare i droni in tempo reale a migliaia di chilometri di distanza.
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