"Niente bimbi in aula": la deputata con il figlio viene cacciata dal parlamento di Basilea

La deputata cantonale Lea Steinle è stata lasciata fuori dall'Aula del parlamento di Basilea: era uscita per allattare il figlio

"Niente bimbi in aula": la deputata con il figlio viene cacciata dal parlamento di Basilea

Una deputata svizzera è stata lasciata fuori dal Parlamento cantonale di Basilea-città perché era in compagnia del proprio figlio di due mesi, che avrebbe dovuto allattare regolarmente.

Il fattaccio risale a mercoledì 21 novembre, quando la deputata dei Verdi Lea Steinle aveva lasciato la seduta dell'assemblea cantonale per allattare il proprio bimbo ancora in fasce. Al momento di rientrare in aula per il voto, però, l'ingresso le è stato impedito dal presidente Remo Gallacchi, che sosteneva che all'interno fosse possibile ammettere solo i deputati e i membri dello staff dei parlamentari.

La decisione ha immediatamente scatenato le proteste di parte dell'assemblea, soprattutto fra le donne. Particolarmente accese le rimostranze del gruppo socialista, con la deputata Danielle Kaufmann che ha stigmatizzato la decisione di Gallacchi, puntualizzando che "non è possibile che un rappresentante politico eletto dal popolo non sia ammesso in aula perché è uscita ad allattare" il proprio bimbo neonato.

Il clamore è stato tanto che, dopo un iniziale tentativo di difendere la propria scelta, il presidente dell'aula è stato costretto a tornare sui propri passi e a rivedere la propria decisione. La deputata Steinle ha così potuto guadagnare l'entrata dell'aula, in compagnia del figlioletto.

Spesso i regolamenti parlamentari non contemplano nemmeno la possibilità che i deputati si presentino alle sedute con i figli e così spesso la valutazione sul da farsi è affidata alla

discrezione dei presidenti. Tuttavia, nonostante la polemica sia subito rientrata, la Steinle ha deciso di andare fino in fondo: "Sono stata votata dal popolo e mi è stato negato il diritto di votare in parlamento", ha protestato.

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