La Porta di Brandeburgo è rimasta al buio: niente colori della bandiera nazionale russa, dopo l'attentato alla metropolitana di San Pietroburgo. Lo ha deciso il governo cittadino di Berlino. La motivazione: San Pietroburgo non è gemellata con la capitale tedesca. La scelta però sembra già scatenare molte polemiche. Quello di illuminare la Porta di Brandeburgo dopo i maggiori atti di terrorismo era ormai diventato una specie di marchio distintivo della città, un simbolo di solidarietà oltre i confini e una risposta contro la paura. L'ultima volta sono stati i colori dell'Union Jack ad avvolgerla, dopo l'attacco a Westminster Bridge. Prima, le luci erano state accese dopo gli attentati di Parigi, Bruxelles, Istanbul e ovviamente dopo il Tir piombato sulla folla al mercatino natalizio di Breitscheidplatz, proprio nella capitale tedesca. Mentre non c'è stata illuminazione dopo gli attacchi di Nizza e Quebec, le luci sono però tornate dopo gli attacchi di Gerusalemme e Orlando, che non sono gemellate con Berlino: nel caso del massacro nel locale gay della Florida i colori proiettati sulla Porta erano quelli della bandiera arcobaleno.
"Sono luoghi con i quali Berlino ha una relazione speciale", si afferma al Senato cittadino, citata dall'emittente Rbb. "Evidentemente questo non vale per San Pietroburgo", nota lo Spiegel Online. Sui social media si è scatenato il dibattito.
Su Twitter la stragrande maggioranza dei commenti mette in rilievo "l'ipocrisia" della scelta. A quanto scrive la Zeit Online, c'è chi vede nella mancata illuminazione della Porta di Brandeburgo i segni di una "nuova guerra fredda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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