Il segreto di Mattarella, la verità sull’atto “voluto” e Meloni: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: i 10 anni di Regno, il voto in Germania contro l'Afd e Almasri

Il segreto di Mattarella, la verità sull’atto “voluto” e Meloni: quindi, oggi…

- Se Elon Musk ha davvero ispirato il taglio dei dipendenti pubblici negli Usa, potrebbe per caso venire a suggerirlo anche qui da noi?

- Vi giuro: Repubblica ha titolato un video dedicato ai 10 anni di regno di Sergio Mattarella soffermandosi su “quel sorriso che rassicura gli italiani”. Cammina anche sulle acque, per caso?

- La legge sulle migrazioni proposta dalla Cdu per volere di Merz, candidato cancelliere tedesco, è un duro colpo per i popolari. Perché erano stati loro a proporre di votarla con l'Afd ma alla fine a Berlino ha retto il "muro" anti destra estrema. La manovra, tuttavia, rischia di avere due effetti: il primo, già avvenuto, è che vuoi o non vuoi il "sistema" si è aperto all'Afd arrivando ad ipotizzare un accordo con loro, sdoganandoli; il secondo, che la bocciatura della legge sugli immigrati, che tutti vogliono, soprattutto dopo gli attentati delle ultime settimane, finirà con l'arricchire di voti proprio quel partito che i movimenti costituzionali intendono arginare. L'errore è semplice e forse anche da principianti: il modo migliore per ridurre l'attrazione verso i partiti estremi non è escluderli, bensì approvare leggi che convincano gli elettori a non rivolgersi a loro per vedere risolti i propri problemi. Afd può dunque stappare champagne: da qui a febbraio non farà che dire 'se volete cambiare le cose dovete per forza votare noi, non basta la Cdu'.

- Avrete visto il video dell’intervento di Giorgia Meloni alla Ripartenza di Nicola Porro che tanto sta facendo discutere. La premier ha detto chiaro e tondo che l’indagine a suo carico aperta dalla procura di Roma e girata al Tribunale dei ministri per il caso Almasri era un “atto voluto” e non “dovuto” come sostengono i pm e le opposizione. Dove sta la verità?
I fan dell'"atto dovuto” si trincerano dietro una legge, che effettivamente esiste, e che chiede al pm - omessa ogni indagine - di passare il faldone al tribunale dei ministri e avvisare l’indagato. Vero. Il problema però sta prima. E non lo dico io e neppure Meloni, bensì Antonio Di Pietro, ex magistrato, ex ministro della Giustizia e soprattutto ex padrino politico di quel Li Gotti che ha firmato la denuncia contro il governo. 
Cosa dice Di Pietro? Che per quanto sia vero che tecnicamente iscrivere nel registro degli indagati premier&co fosse un atto dovuto, è tuttavia altrettanto vero che tutto scaturisce da un “atto voluto” del pm di ritenere quelle denunce fondate e dunque di rilevanza penale.
“Il vero quesito è a monte - spiega Di Pietro - le decisioni prese dalla premier e dal governo sono penalmente rilevanti o no?”. Secondo lui, no. Quindi il procuratore Lo Voi avrebbe potuto tranquillamente cestinare quei ritagli di giornale presentati da Li Gotti, considerarli campati in aria e tanti saluti. Perché, dice Di Pietro, il pm “ha un margine di discrezionalità”: non è che “ogni cartaccia che ti arriva in procura tu la iscrivi al modello 21 delle notizie di reato: si tratta di vedere in concreto a cosa si riferisce”.

- Sapete cosa mi ricorda la storia dell’atto dovuto e dell’atto voluto sul caso Almasri? Sergio Mattarella. Anche la rielezione di Re Sergio fu alla fine un “atto dovuto” della politica (incapace di trovare un altro nome tra 60 milioni di cittadini), ma anche in quel caso fu un “atto voluto” di Mattarella non sottrarsi ad un compito che non gli spettava. Aveva già fatto un giro di giostra e dopo 7 anni sarebbe carino che un ruolo non elettivo, ma di grande peso, passi di mano. Invece no. Lui rimase in silenzio, disse e non disse, e alla fine riuscì a tornare al Colle. Gli sarebbe bastato dire: "Non c'è storia, in nessun caso accetterò l'incarico" e il parlamento, prima o poi, avrebbe trovato una soluzione. Ma questo è il piccolo segreto di Mattarella. Imbarazzante che nel giorno in cui compie 10 anni di regno nessuno lo abbia ricordato.

- 10 anni di Presidenza della Repubblica e 6 governi. E ne andiamo pure fieri?

- Sarò di parte, perché sono di parte, ma quanto rosicano i giornali per aver dovuto ammettere che la notizia, ieri, è passata dalla Ripartenza di Nicola Porro? Qualcuno svelena facendo notare vi sia stata “una domanda sola per quindici minuti di risposta”.

Ma non è il numero dei quesiti a definire quanti scoop riesci a portare a casa: se tutto quello che dice l'intervistato è una notizia, perché interromperla? Alla conferenza stampa di inizio anno, per dire, i bravissimi cronisti parlamentari hanno ripetuto almeno 12 volte la stessa domanda su Elon Musk e uno ha pure chiesto alla Meloni se schiaccia le formiche quando cammina. Lezioni anche noi, dai...

- Ah, a parlare poi è chi al tempo di Mario Draghi accolse il presidente del Consiglio alla conferenza stampa applaudendolo manco fosse Dio. Così, per dire…

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