Più di 40 missili balistici intercontinentali sono pronti a rinvigorire l'arsenale nucleare della Russia. Lo ha dichiarato il presidente Vladimir Putin durante un evento militare. L'inquilino del Cremilino ha anche tenuto a precisare che le nuove testate missilistiche nucleari saranno "in grado di superare anche i sistemi di difesa antimissile tecnologiamente più avanzati".
Una risposta, quella di Mosca, alle manovre della Nato che negli ultimi giorni aveva alzato i toni degli scontri. Secondo quanto riportato dal New York Times nei giorni scorsi, infatti, il Pentagono starebbe pensando di dispiegare mezzi e armi pesanti nei Paesi baltici e in diversi Paesi dell'Est Europa. E poi c'è da considerare la questione Ucraina: per bocca del segretario del servizio nazionale di sicurezza Ucraino, Oleksandr Turchynov, un mese fa Kiev aveva affermato di non escludere di avviare consultazioni sul dispiegamento di elementi di difesa missilistica sul suo territorio.
La sfida a distanza tra Russia e Stati Uniti sembra avvicinarsi pericolosamente in un conflitto aperto. Se gli Usa decidessero di posizionare una base anti-missilistica in Ucraina e di schierare ingenti truppe nei Paesi Baltici, allora la risposta della Russia non potrà che essere dura. "La sensazione - ha dichiarato il vice ministro alla Difesa russo, Anatoly Antonov - è che i nostri colleghi dei Paesi Nato ci stiano spingendo a una corsa agli armamenti". Una corsa da cui la Russia sembra non volersi tirare indietro. Alle parole di Putin ha risposto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: "Credo che le dichiarazioni di Putin confermino il comportamento aggressivo della Russia negli ultimi tempi: Mosca sta investendo più in spese per la difesa in generale, e in capacità nucleare in particolare". Ed ha aggiunto che "una delle ragioni per le quali aumentiamo la rapidità e la preparazione delle nostre forze" è proprio l'aggressività russa degli ultimi mesi. Come esempio il segretario Nato ha portato il nuovo piano di reazione rapida (Rap) approvato in Galles nel settembre scorso: una "risposta alle azioni aggressive della Russia in Ucraina". Inoltre, Stoltenberg ha anche dato il "benvenuto" all'invio di armi e truppe Usa sul territorio dei Paesi Baltici, ritendendo che tutte le operazioni della Nato rispondano a "obblighi internazionali" che prevedono "preposizionamento di capacità militari".
La colpa di tutto questo sarebbe del Cremlino, di cui la scelta di dotarsi di un nuovo sistema missilistico nucleare è stato definito dalla Nato "un tintinnio di sciabole ingiustificato, destabilizzante e pericoloso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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