Obama visiterà Hiroshima. Ma niente scuse per la bomba atomica

Obama visiterà il Memoriale della pace della città giapponese il 27 maggio. Ma "non tornerà sulla decisione degli americani di usare la bomba atomica alla fine della Seconda guerra mondiale"

Obama visiterà Hiroshima. Ma niente scuse per la bomba atomica

Il prossimo 27 maggio Barack Obama visiterà il Memoriale della pace di Hiroshima, la città giapponese su cui il 6 agosto 1945 gli americani sganciarono la prima bomba atomica. La visita avverrà in concomitanza con il vertice G7. Lo scorso aprile, in occasione dell'incontro dei ministri degli esteri del G7, fu il segretario di Stato John Kerry a rendere omaggio alle vittime. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale, Ben Rhodes, anticipa che nel discorso che terrà al Memoriale, Obama farà una "riflessione sul significato del sito e degli eventi di cui è stato teatro", ma "non tornerà sulla decisione degli americani di usare la bomba atomica alla fine della Seconda guerra mondiale". In pratica, niente scuse da parte del presidente per ciò che avvenne 71 anni fa. Obama, precisa Rhodes, "offrirà una visione rivolta al futuro incentrata su un futuro condiviso". "Questa visita - aggiunge - offrirà la possibilità di onorare la memoria di tutti gli innocenti persi durante la guerra, di puntare i riflettori sui costi, per gli uomini, tremendi e devastanti della guerra".

"Gli Stati Uniti saranno eternamente orgogliosi della leadership civile e degli uomini e delle donne che hanno prestato servizio nelle forze armate durante la seconda guerra mondiale per il loro sacrificio in un momento di massimo pericolo per il nostro Paese e per il mondo. La loro causa era giusta e abbiamo nei loro confronti un enorme debito di gratitudine che il presidente ricorderà una volta ancora dopo la visita, in occasione del Memorial Day", ha aggiunto l'esponente del Consiglio per la sicurezza nazionale, per sgomberare il campo dalle polemiche sull'eventuale associazione della visita di Obama a un gesto di scusa degli Stati Uniti.

"Il riconoscimento aperto della storia - ha aggiunto Rhodes - è essenziale per comprendere il nostro passato condiviso, le forze che modellano il mondo in cui viviamo oggi e il futuro che perseguiamo per i nostri figli e nipoti". Il tempo che il presidente trascorrerà a Hiroshima "servirà anche per riaffermare l'impegno di lunga data americano, e quello personale del presidente, a perseguire la pace e la sicurezza di un mondo senza armi nucleari", ha precisato Rhodes, ricordando la "responsabilità speciale" degli Stati Uniti evocata dal presidente "dato che siamo l'unico Paese ad aver usato un arma nucleare". Una responsabilità, prosegue, che si è tradotta negli sforzi di questa amministrazione per promuovere la sicurezza e la non proliferazione
nucleare e "nei passi concreti adottati per ridurre il ruolo delle armi nucleari nella nostra sicurezza e nelle politiche di altre potenze globali".

Infine, la visita sarà anche il simbolo di quanto sono riusciti a costruire insieme Stati Uniti e Giappone, alla loro alleanza vincolante basata su interessi reciproci, valori condivisi e uno spirito di amicizia duraturo fra i nostri popoli. Le relazioni
bilaterali che ora legano Washington e Tokyo erano "inconcepibili" alla fine della guerra, ma oggi i due paesi cooperano su tutte le questioni globali principali.

Gli Stati Uniti sono "orgogliosi" del ruolo che i militari americani svolgono ora in Giappone: "difendere i nostri alleati, assicurare la pace e la stabilità regionale, e rispondere alle catastrofi umanitarie", ha concluso Rhodes.

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