I fanatici dell'Isis non si limitano a fare la guerra (in Iraq e Siria) sognando di consolidare il loro autoproclamato Stato islamico che obbedisce agli ordini del califfo Abu Bakr al-Baghdadi. E non si limitano a tagliare teste, mostrando i video su internet, per alimentare il proprio folle mito. Vanno oltre. Usano in modo sapiente il web per cercare nuovi adepti e seminare la paura nel mondo. Lo Stato islamico, dice il nuovo Alto Commissario per i diritti Umani dell’Onu, Zeid Raad Al Husein, è "un movimento diabolico e potenzialmente genocida ed il modo in cui ha allargato i suoi tentacoli in altri Paesi, usando il web e i social media per lavare il cervello e reclutare (membri) in tutto il mondo, rivela che è un prodotto del perverso matrimonio di una nuova forma di nichilismo dell’era digitale".
Secondo l'Alto commissario l'Isis è "l’antitesi dello stesso concetto di diritti umani perché uccide e tortura e la sua idea di giustizia è l’assassinio" e per questo "nessun gruppo etnico o religioso è al sicuro". E prosegue: "È indispensabile che il Consiglio di Sicurezza trasferisca il caso di Isis in Siria e dell’Iraq alla Corte penale internazionale dell’Aja".
Leader curdo: vicini alla riconquista di Kobane
Intanto sul fronte militare i guerriglieri curdo-siriani del Partito di unità democratica (Pyd) che stanno resistendo da 31 giorni all’assedio dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) sono vicini alla vittoria. Lo ha detto oggi il co-segretario del Pyd Salih Muslim in visita a Duhok in Nord Iraq dove ha incontrato il presidente del Governo regionale del Kurdistan Mesut Barzani, riportano i media turchi.
"I bombardamenti della coalizione contro l’Isis sono stati molto efficaci. A breve speriamo di poter annunciare al mondo la buona notizia della liberazione di Kobane" ha detto Muslim, secondo quanto riferisce l’agenzia turca Anadolu.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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