Frodavano anziani e pensionati convincendoli a trasferire i propri risparmi su conti correnti e fondi che poi sarebbero stati destinati a finaziare gruppi jihadisti in Siria.
Nove uomini sono stati giudicati colpevoli in Inghilterra per aver costituito un'associazione a delinquere "su scala industriale", che tra maggio 2014 e maggio 2015 era riuscita a raccogliere fino a un milione di sterline per contribuire alla guerra santa dell'islamismo radicale.
Per uno di questi, il 23enne Mohamed Dahir, di origini somalie è scoppiato però un ulteriore scandalo. Un caso che, oltre alla cronaca, coinvolge anche la politica britannica. In suo favore si è infatti espresso il leader del Labour Party Jeremy Corbyn, che sette mesi fa si è preso la briga di prendere carta e penna e scrivere una lettera in suo favore alla corte giudicante, chiedendo la scarcerazione su cauzione di Dahir. Scarcerazione che poi è stata concessa.
La famiglia di Dahir, condannato per aver estorto alle proprie vittime quasi un milione di euro fingendosi un ufficiale di polizia, ha recentemente dichiarato che Corbyn, a lungo eletto come parlamentare proprio nel loro collegio elettorale, è un "amico di famiglia" conosciuto da "molti anni".
Nonostante Corbyn oggi dichiari di "condannare le azioni di Dahir come atti spaventosi contro persone vulnerabili", appena a maggio di quest'anno intercedeva per lui spiegando che la scarcerazione era opportuna perché Dahir era "radicato nell'area" e che pertanto era improbabile che potesse fuggire.
Sebbene una fonte abbia specificato che l'intercessione di Corbyn sia potuta arrivare prima che venissero resi noti i capi d'imputazione contro
Dahir, l'imbarazzo nella stampa progressista di Londra è palpabile. Già in passato, peraltro, a Corbyn era stata contestata la vicinanza con gruppi pacifisti e comunisti che avevano espresso simpatie per Hamas ed Hezbollah.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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