Pugnalato a morte da uno studente annebbiato dal fondamentalismo. Desta profonda rabbia ed indignazione quello che è capitato a Khalid Hameed, professore d’inglese al Sadiq Egerton College di Bahawalpur, in Pakistan. Brutalmente assassinato per aver organizzato una festa di benvenuto per le matricole dell’istituto.
Doveva essere un’occasione per far socializzare gli studenti più giovani ma si è trasformata in un bagno di sangue. Qualcuno, infatti, ha ritenuto l’idea del professore troppo promiscua per i dettami coranici. Il fatto che l’evento fosse aperto tanto ai ragazzi quanto alle ragazze è bastato a Khateeb Hussain, ventenne radicalizzato al terzo anno di studi, per decidere di punire il professore.
Era il 20 marzo scorso quando il giovane ha fatto irruzione nello studio del docente e lo ha colpito con tre coltellate: una all’addome e due alla testa. Dopo l’arresto, come racconta AsiaNews, Hussain non ha mostrato alcun segno di pentimento. Per il ragazzo, infatti, quell’uomo era un “blasfemo” e come tale andava punito.
La ferocia di questo omicidio ha riacceso i riflettori sulla radicalizzazione del Pakistan, dove ancora esiste una legge dello Stato che punisce con la forca chi si macchia del reato di blasfemia e l’estremismo dilaga sia nella
società civile che nelle istituzioni. “Se non si deradicalizza la società – è il monito di Samson Salamat, presidente del Rwadari Tehreek (Movimento interreligioso per la tolleranza) – ci saranno altre lacrime e dolore”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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