Papa Francesco in Centrafrica apre la Porta Santa del Giubileo

La Repubblica Centrafricana, uno dei Paesi più poveri del mondo, è insanguinato da tre anni da una guerra civile a sfondo interreligioso, tra musulmani e cristiani

Papa Francesco in Centrafrica apre la Porta Santa del Giubileo

Bergoglio è arrivato nella Repubblica Centrafricana, la tappa più delicata del suo viaggio in Africa: è la prima visita del pontefice in una zona di guerra. Partito dall'Uganda, Papa Francesco è atterrato pochi minuti dopo le 10 all’aeroporto di M’Poko a Bangui, dove oggi aprirà la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia. Questo gesto significativo, dare inizio ufficialmente al Giubileo in un paese così lontano e così sofferente, entrerà nella storia della chiesa.

La Repubblica Centrafricana da tre anni è insanguinata da una guerra civile a sfondo interreligioso, tra musulmani e cristiani. Papa Francesco non ha voluto ascoltare gli allarmi sicurezza lanciati dai servizi segreti di mezzo mondo, ed ha mantenuto la sua terza tappa africana, dopo Kenya e Uganda, per lanciare al Paese un messaggio di pace e riconciliazione.

All’aeroporto di Bangui Bergoglio è stato accolto dalle autorità religiose cattoliche e da Catherine Samba-Panza, la presidente ad interim, con cui ha in programma un incontro nella sua residenza, alla presenza di altri uomini politici locali e rappresentanti diplomatici, per analizzare la difficile situazione nel Paese.

"Vengo nella Repubblica Centrafricana come pellegrino di pace e mi presento come apostolo di speranza", ha scritto Papa Francesco in un tweet inviato al suo arrivo a Bangui ai suoi 25 milioni di follower.

Nel cammino difficile per la rinascita del Paese, dilaniato da una guerra civile dalla quale fatica ad uscire, "ad illuminarne l’orizzonte" è il motto della Repubblica Centrafricana, che riflette la speranza dei pionieri e il sogno dei padri fondatori: "Unità, dignità, lavoro". Nel discorso alle autorità e al corpo diplomatico Bergoglio ha sottolineato che "oggi più di ieri, questa trilogia esprime le aspirazioni di ciascun centrafricano e, di conseguenza, costituisce una bussola sicura per le autorità, che hanno il compito di condurre i destini del Paese. Unità, dignità, lavoro! Tre parole cariche di significato, ognuna delle quali rappresenta tanto un cantiere quanto un programma mai terminato, un impegno da mettere costantemente all’opera. è certamente superfluo - ha aggiunto - sottolineare l’importanza cruciale del comportamento e dell’amministrazione delle autorità pubbliche. Queste dovrebbero essere le prime ad incarnare con coerenza nella loro vita i valori dell’unità, della dignità e del lavoro, per essere modelli per i loro connazionali". "Vi auguro la pace - dice Bergoglio in un campo profughi alle porte di Bangui - che possiate vivere in pace qualsiasi sia l’etnia, la cultura, la religione, lo stato sociale, perchè tutti siamo fratelli. Tutti siamo fratelli e per questo vogliamo la pace".

Il programma della giornata

Il Santo padre incontra la classe dirigente e il corpo diplomatico e visita il campo profughi di Saint Sauveur. L'incontro avviene nell'area aperta del complesso parrocchiale. Ad accogliere il Papa un gruppo di bambini del campo profughi. Al termine della visita l'incontro con i vescovi della Repubblica Centrafricana e a seguire il pranzo insieme a loro.

Nel pomeriggio un veloce incontro con le comunità evangeliche del Paese, poi il momento più atteso. Alle 17, nella cattedrale di Bangui, è uin programma l'apertura della Porta Santa per l'inizio del Giubileo della Misericordia.

In quell'occasione il Papa terrà un discorso, il più atteso del suo viaggio in Africa. Poi la Santa Messa e la confessione di alcuni giovani prima di avviare la veglia di preghiera che chiuderà il suo penultimo giorno nel continente africano.

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