Paura per Veronika, food blogger russa antiguerra

Incriminata per aver "screditato le forze armate russe". Ora rischia 15 anni di carcere

Che fine farà ora Veronika Belotserkovskaya, famosa food blogger russa, giudicata colpevole di aver diffuso consapevolmente delle informazioni false sulle azioni delle forze armate russe? L'imprenditrice che risiede almeno sei mesi l'anno a Cape d'Ail in territorio francese vicino al Principato di Monaco, dove si trova adesso, rischia l'incriminazione. Il timore è che verso di lei venga emesso un mandato di estradizione. La blogger culinaria è la prima persona colpita in base alla nuova legge sulle «fake news dirette a screditare le forze armate russe». Veronika, editrice della rivista Sobaka.ru e presente su Instagram con lo pseudonimo Belonika dove ha più di 900mila follower, rischia da una multa di 3 milioni di rubli fino a quindici anni di carcere.

E forse mercoledì scorso, quando Putin è apparso in televisione per denunciare «la quinta colonna» di russi traditori che vogliono creare un'insurrezione pensava anche a lei. L'imprenditrice di 51 anni dice di essere nata ad Odessa ma secondo altre fonti è di San Pietroburgo è stata sposata fino al 2017 con l'oligarca e banchiere russo Boris Belotserkovsky.

Nel mirino degli investigatori russi le pubblicazioni sul social network di marzo 2022. «Contenevano informazioni deliberatamente false sulle forze armate della Federazione Russa durante l'operazione speciale» in Ucraina, ha spiegato il Comitato investigativo russo. In questo modo la donna «ha screditato le autorità statali e le forze armate della Federazione Russa».
«Sono totalmente scioccata dalle conseguenze economiche che dovremo affrontare tutti per molti, molti anni a venire. Ho paura per i miei figli e voglio che vivano in un mondo senza questo odio mostruoso, che ogni giorno genera questa fottuta guerra inutile. Che NESSUNO voleva! Perché solo i pazzi non umani possono volere la guerra. Una GUERRA aggressiva contro uno stato sovrano». Infine ha chiosato: «Non mi vergogno di essere RUSSA. Mi vergogno ora, come persona del mondo che non può cambiare e riparare nulla. Mi vergogno della mia impotenza».

Sulla sua pagina ha nella foto profilo il simbolo di una colomba fra due mani con i colori della bandiera ucraina e di quella russa.


La denuncia che fa è spietata e forte, coraggiosa. «Come è possibile prendere in ostaggio il cervello di un'intera nazione in così poco tempo? Madri non date loro i vostri figli. Li divoreranno e non sputeranno nemmeno le ossa in segno di gratitudine» scrive Veronika.

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