Cina, il governo "concede" alle famiglie il secondo figlio

Le autorità di Pechino potrebbero "liberalizzare" la politica demografica già a fine anno: ma si tratta comunque di una gravissima violazione della libertà personale

Cina, il governo "concede" alle famiglie il secondo figlio

Il regime comunista cinese non si smentisce mai, confermando la propria vocazione illiberale nella sfera più intima della vita personale: quella della procreazione.

Il governo di Pechino sarebbe sul punto di adottare una "politica dei due figli" che rivoluzionerebbe le linee guida in vigore da decenni in materia demografica. Linee guida inumane, che imponevano alle coppie cinesi il bestiale limite di un figlio solo: tutto in nome della lotta alla sovrappopolazione.

Una fonte governativa citata da China Business News e ripresa poi da The Guardian avrebbe anticipato che le nuove direttive potrebbero entrare in vigore, se tutto va bene, "già dall'inizio del prossimo anno." Una decisione che, ipotizzano i demografi, potrebbe essere legata a nuove preoccupazioni legate all'economia: la popolazione in età di lavoro starebbe rapidamente invecchiando e anche l'opinione pubblica è sempre più ostile alla politica del figlio unico.

Al di là delle disposizioni di legge - la politica del figlio unico, specie negli ultimi

anni, è stata applicata con rigidità molto variabile - il problema che si pone è innanzitutto di carattere etico. La "concessione" del secondo figlio rimane, sempre e comunque, una mostruosità giuridica e ancor prima morale.

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