De Magistris celebra i gay ma dimentica i morti

Prime nozze omo all'anagrafe: il sindaco c'è. Ma snobba le esequie del 14enne ucciso dal crollo

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris

Ieri mattina è stato trascritto in Comune a Napoli, nel registro dell'anagrafe, il matrimonio contratto in Spagna tra due persone di sesso maschile, il napoletano Roberto e il domenicano, Miguel. Ma la lista è lunga: presto altre unioni verranno registrate all'Anagrafe comunale. Soddisfatto il sindaco Luigi De Magistris, presente alla cerimonia, sorridente davanti agli scatti dei fotografi e agli sguardi delle telecamere, in mezzo ai due sposi. «Gigino» ha tenuto a puntualizzare sull'importante valore simbolico della registrazione che «rende la città apripista sui diritti delle persone». Aggiungendo poi che «Napoli è città dei diritti e delle libertà». Roberto e Manuel adesso potranno partecipare alle politiche sociali e all'assegnazione di una casa.

Ma, mentre a Palazzo San Giacomo De Magistris faceva festa con i due sposi, ai funerali del piccolo Salvatore Giordano, il ragazzino di 14 anni ucciso dal crollo di un pezzo della galleria Toledo, in pieno centro, il primo cittadino non intende partecipare.

E intanto ieri sempre a Napoli, in via Firenze, nei pressi della trafficata stazione Centrale, un commerciante finiva sotto alcuni calcinacci che lo hanno lievemente ferito.

L'ennesimo crollo, emblema di una città fortemente a rischio. Chissà se tra i diritti dei cittadini, spiattellati in forma solenne da «Gigino» davanti ai giornalisti, vi sia anche quello sul diritto alla sicurezza. Che invece nella città che governa ormai da oltre 3 anni, manca. Dopo il crollo del cornicione della Galleria Umberto, un pezzo della vicina via Toledo, la strada dello shopping che arriva fino al palazzo reale è stato transennato. E altre strade sono state parzialmente chiuse per il pericolo di crolli. Ieri, anche via Bologna, poco distante da via Firenze è stata recintata. Aumentano giorno dopo giorno le ferite di una città che, secondo le intenzioni (preelettorali) dell'ex pm, doveva risorgere. Invece Napoli continua ad avere le strade più «scassate» d'Italia. Con costi conseguenti per chi ogni giorno le percorre.

Insomma, «Gigino» prende parte alla prima unione tra gay ma nel frattempo annuncia anche che non prenderà parte al funerale di Salvatore Giordano, previsto per oggi a Marano (dove il ragazzo viveva), nello stadio della città. Che senta puzza di contestazioni? Lui la spiega cosi: «Lascio alla famiglia di Salvatore e alla comunità di Marano il momento del lutto». Qualche dubbio a questa sua spiegazione, pero', sorge spontaneo. Perchè, allora, non lasciare il momento del lutto anche alla famiglia del tifoso Ciro Esposito, ucciso a Roma prima della partita Fiorentina – Napoli (per il quale è indagato il capo ultras romanista, Daniele «Gastone» De Santis) e la comunità di Scampia, il quartiere dove Ciro viveva? A Scampia, invece, Gigino è andato per partecipare ai funerali della vittima della violenza nel calcio.

E sulla decisione di non prendere parte ai funerali di Salvatore, arriva il commento di uno zio, Giuseppe, attraverso il quotidiano il Mattino: «Quella del sindaco di Napoli è una scelta che non condivido.

In tutto questo lasso di tempo De Magistris non è mai stato vicino alla nostra famiglia. È venuto in ospedale solo una volta, poi di lui si sono perse le tracce. Se avesse partecipato ai funerali avremmo apprezzato il suo gesto di solidarietà».

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