Putin: "Nessun segreto da Trump. Pronti a fornire le registrazioni del colloquio"

Putin nella conferenza stampa congiunta, a Sochi, con Gentiloni: "Negli Stati Uniti si sta sviluppando una schizofrenia politica. Non posso spiegare altrimenti la rivelazione legata a qualche segreto che Trump avrebbe fornito a Lavrov"

Putin: "Nessun segreto da Trump. Pronti a fornire le registrazioni del colloquio"

Colpo di scena sul caso che da giorni impazza negli Stati Uniti, le presunte rivelazioni di informazioni classificate sulla minaccia dell'Isis che Trump avrebbe fatto a l ministro degli Esteri russo Lavrov durante il recente incontro alla Casa Bianca. A venire in soccorso del presidente Usa è nientemeno che Vladimir Putin. "Se l'amministrazione Usa lo riterrà possibile - dice il presidente russo nella conferenza stampa congiunta, a Sochi, con il premier italiano Gentiloni - noi possiamo fornirvi la registrazione dell'incontro fra Trump e Lavrov" . Putin ha tenuto a precisare che le registrazioni saranno eventualmente fornite "se l'amministrazione Usa sarà d'accordo". Dopo poco una nota del Cremlino precisa: "Pronti a fornire trascrizioni (quindi non registrazioni, ndr) dell'incontro Lavrov-Trump".

Il presidente russo ha poi provato a gettare acqua sul fuoco, prendendo le distanze da quella che definisce "schizofrenia": partendo dalla premessa che la visita del ministro degli Esteri russo alla Casa Bianca è prassi ordinaria, "c’è una schizofrenia politica che si sta sviluppando negli Stati Uniti, non posso spiegare in altro modo le accuse" al presidente Trump "di avere dato chissà quali segreti al nostro ministro degli Esteri. Tra l’altro - ironizza Putin rivolgendosi allo stesso Lavrov, presente in sala durante la conferenza stampa - il nostro ministro dovrebbe essere condannato visto che che quei segreti non ce li ha comunicati. Non capisco perché c’è gente che vuole incendiare gli animi e sollevare umori antirussi - ha aggiunto Putin - chi lo fa o non capisce nulla e allora è ottuso, oppure lo capisce ed è pericoloso".

Resta da capire, a questo punto, se l'assist che Putin ha scelto di fare a Trump, aiutandolo a disinnescare le accuse, finirà in realtà col danneggiare ancor di più il presidente americano, nella cui residenza un ospite ha registrato le conversazioni a sua insaputa (o meno?).

Intanto

la bufera non si placa. Il New York Times rincara la dose e pubblica la nota dell’ex capo dell’Fbi, James Comey: "Trump provò a fermare le indagini sul Russiagate". L'impressione è che la guerra per disarcionare Trump sia appena iniziata.

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