Al Qaeda ha pubblicato questa notte il secondo numero del nuovo magazine al-Haqiqa, La Verità. 27 pagine (rispetto alle 21 del primo numero) tradotte solo in inglese in cui si si incoraggiano i credenti ad “abbandonare la terra degli spettacoli inutili, delle feste senza fine e raggiungere la Siria”.
Il primo numero della nuova rivista fu pubblicato lo scorso marzo. Lo stile utilizzato è estremamente semplice ed immediato. La grafica come l’impaginazione è grossolana e confusa. Scarsi i riferimenti religiosi a supporto delle azioni da intraprendere. E’ chiaramente un testo entry level dedicato alla radicalizzazione a distanza di simpatizzanti e fondamentalisti sparsi per il mondo, nulla a che vedere con Inspire, storico magazine di al Qaeda. Il secondo numero di al-Haqiqa è dedicato alle prigioni fisiche e mentali ed alla rivisitazione della dottrina islamica della migrazione, la Hijrah. Emigrare per predicare la parola di Allah è considerato nell’Islam come uno degli atti più nobili. Il concetto di Hijrah presente nel secondo numero di al-Haqiqa va inteso come una chiamata alle armi per unirsi alla causa dei mujahedin in Siria. La dottrina islamica della migrazione si trasforma quindi in obbligo per i musulmani così da rinfoltire i ranghi in Siria.
Nell’articolo Going home at last, si elencano i motivi per cui i musulmani non sono i benvenuti in Occidente. La traduzione che ne segue è la più fedele possibile al semplicissimo (per contenuti e struttura) testo originale.
“L'islamofobia in Occidente è incoraggiata e la violenza risultante contro i musulmani viene ignorata o negata. Per evitare l'umiliazione quotidiana molti fratelli e sorelle nascondono o addirittura rinunciano alla loro fede. La Jihad è un obbligo permanente fino alla fine del mondo. L'Occidente è troppo peccaminoso per allevare una famiglia di mujahedin. Immaginatevi in qualsiasi centro di una città occidentale, cosa vedreste? Infiniti negozi con una moltitudine di gente che non va da nessuna parte. Vi ritrovereste circondato di sconosciuti che non parlano, ma che si muovono come zombie, guardando gli schermi dei loro telefoni cellulari. O, forse, la prima cosa che vi viene in mente sono le luci, le pubblicità immorali: acquistare questo, acquistare quello, acquistare più cose che non hanno alcuna utilità. Poi c’è quel rumore. La loro musica proveniente da bar e negozi che cercano di attirare persone. Immaginatevi in queste città il sabato sera. Cosa vedreste? Probabilmente molti giovani saranno irritabili ed aggressivi perché bevono e si drogano per tutta la notte. Le loro inutili vite vuote. Insultano gli anziani, creano risse o passano il tempo a fissare le ragazze che si vestono senza vergogna. Quelle gonne corte, i jeans stretti espongono i loro corpi mentre si truccano e si sistemano i capelli, per ottenere attenzione dal mondo maschile. Questi sono soltanto alcuni esempi dell'Occidente decadente. Le democrazie occidentali affermano che la gente è responsabile e libera nell’esprimere una loro preferenza politica. Tuttavia, ogni nuovo governo eletto continua la medesima linea politica del precedente. E quella gente insensata continua a vivere sotto il loro controllo. In questi paesi l'individuo è il punto centrale di tutto: pensano di avere il diritto di essere felici, di avere successo, di essere importanti. La proiezione dell’individuo medio occidentale è solo una invenzione della loro falsa vita perfetta che non esiste”.
Si menziona la storia di un certo Abu Muhammad, un occidentale convertito che “ha lasciato il suo buon lavoro e gli amici per raggiungere la Siria”.
“Divenuto attento nella fede, ha iniziato a farsi crescere la barba. Non si è nascosto da nessuno, nonostante le difficoltà per i musulmani che vivono in Occidente. Tutto quello che devi fare è credere nella Hijrah così da intraprendere il cammino di Allah”.
L’appello ai convertiti
“Gli occidentali che migrano in Siria non saranno umiliati, ma troveranno persone che parlano e pensano come loro. Non più distrazioni e corruzione. Dovrete stare attenti poiché ci sono spie ovunque, ma superati alcuni controlli, i nostri fratelli vi diranno cosa fare fornendovi tutto il necessario. Appurata la vostra fede, vi forniremo tutte le informazioni affinché possiate attraversare la frontiera in sicurezza. I nostri controlli sono ben più efficaci di quelli dell’Isis. Vi preghiamo di non avventurarvi da soli. Rischiate di essere ingannati da coloro che vogliono solo il vostro denaro. Nel peggiore dei casi, sarete catturati, arrestati, torturati o uccisi”.
L’articolo Going home at last, così come ogni testo di radicalizzazione, va interpretato e non tradotto in senso letterale. La tempistica della pubblicazione non è casuale, mentre il messaggio è rivolto a coloro che vogliono abbraccia la vera jihad in contrapposizione a quella dell’Isis. Al Qaeda, in modo più o meno velato, comunica che la ramificazione delle cellule in Occidente è forte, garantendo sulla incolumità di colui che “abbraccia la fede”. Il passaggio sull'attenzione degli occidentali, definiti zombie, potrebbe avere diverse implicazioni. L'utilizzo di diverse parole occidentali, nonostante il disprezzo, è voluto e non casuale.
Seguono altri approfondimenti dedicati a Guantamo nell’articolo Never forget Guantanamo e World’s most infamous Muslim prison. L’ultimo contributo di al-Haqiqa è nuovamente dedicato alla figura della donna ed all’amore. L’unico fine di tale binomio è la Jihad. Il registro linguistico, a differenza di quello minaccioso ed intimidatorio utilizzato nell’articolo, “La donna, pastore nella casa dell’uomo e responsabile del suo gregge” pubblicato su Rumiyah, ricorda quello delle fiabe. Da rilevare che i racconti fanno parte dell’educazione fin da quando il narratore delle comunità tribali raccontava la sera le gesta degli eroi del passato con riferimenti al Corano. E’ una precisa tecnica per un target specifico.
“Mia dolce sorella, come passerai il tuo tempo in questa epoca?”
“Una donna giusta, trascorre il suo tempo libero recitando il Corano, ricordando Allah senza menzogna e rifiuto. Non vi è impegno che possa impedire alla donna di dedicarsi ad Allah. Se la donna è coraggiosa, insegnerà il coraggio ai suoi figli. Se misera, lo saranno anche i suoi figli. Se caritatevole, anche i suoi figli lo saranno. La donna è responsabile dell’atmosfera familiare. Se giusta, i suoi figli cresceranno sani, forti e senza vizi. In caso contrario saranno malati. La donna ha un grande potere: potrebbe compiere tutti i crimini del mondo o essere artefice dell’amore puro. La donna è la chiave di tutto. Può rendere misero il marito o felice e giusto con delle semplici parole. E’ la donna a rendere il marito amabile o un essere spregevole. La donna è la metà dell’uomo. La donna credente è quella che trasmette fede, purezza, virilità e coraggio all'uomo e ad i suoi figli. Sorelle mie, dobbiamo preparare i nostri figli per il martirio, la virilità, la jihad. La battaglia dell'Islam continua, da dove otterremo gli uomini per combatterla? Da voi, dalle vostre case. Siete voi a produrre gli uomini”.
Il secondo numero di al-Haqiqa
Il secondo numero di al-Haqiqa è dedicato alle prigioni fisiche e mentali ed alla rivisitazione della dottrina islamica della migrazione. Non è presente l’ossessivo riferimento ai testi sacri per motivare le azioni terrene, così come avviene per le produzioni in stile Isis, mentre la struttura linguistica è semplice ed immediata. La ripetizione costante dei pronomi, determinante per tracciare una linea diretta tra il campo dei musulmani e quelli di crociati, ebrei e delle religioni di Kufr, è presente solo in isolati periodi. L’approccio è diretto, del tutto assente qualsiasi registro forbito. Nella presentazione, l’unica in cui è presenta una forma di saluto conviviale, si ricorda l’importanza del Ramadan associato al digiuno inteso come scudo dai peccati.
Impostazione diversa dalla rivisitazione Isis delle classiche prescrizioni del Corano per garantire un supporto religioso ad omicidi e missioni di martirio durante il mese del Ramadan. Oltre all'aspetto prettamente letterale, al-Haqiqa fornisce chiare informazioni su alcuni aspetti. Proprio perchè scritto cosi semplice, il contenuto non andrebbe sottovalutato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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