La notizia è stata data in anteprima dall'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua: l’Iran e i Paesi del "5+1" (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) avrebbero raggiunto un accordo sul programma nucleare di Teheran. Secondo la Xinhua, che cita fonti europee e iraniane, i risultati dei colloqui tra i Paesi del "5+1" saranno ufficialemente annunciati alle 10. L’iraniana Press Tv stamani, invece, anticipava che l’accordo potrebbe essere annunciato prima di mezzogiorno dopo la conclusione di un incontro decisivo previsto per le 10.30 al Vienna International Center.
Un diplomatico iraniano, che è voluto restare anonimo, ha confermato l'ipotesi dell'agenzia stampa cinese: "Tutto questo duro lavoro ha pagato e abbiamo raggiunto un accordo", ha spiegato il diplomatico, "Dio benedica il nostro popolo". Un altro diplomatico ha invece affermato: "Un giorno storico di gioia e successo per il popolo iraniano, la Repubblica islamica e il mondo interno".
Nella notte ci sono stati colloqui tra il capo della diplomazia iraniana Mohammad Javad Zarif, il segretario di Stato Usa John Kerry e l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Federica Mogherini, mentre i vice ministri iraniani degli Esteri Majid Takht-e Ravanchi e Abbas Araqchi sono stati impegnati in incontri con gli omologhi europei e statunitensi. Nella notte Zarif ha visto anche il capo della diplomazia di Londra, Philip Hammond, il tedesco Frank-Walter Steinmeier e i negoziatori del "5+1". Il capo della diplomazia iraniana, Zarif, ha affermato: "Oggi sarebbe potuta essere la fine della speranza su questa questione, invece apriamo un nuovo capitolo di speranza. Dobbiamo considerare che questo è dovuto a tutto quanto hanno fatto tutti, ringrazio tutt. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno aiutato i nostri governi, i due ex Alti Rappresentanti Ue per la Politica Estera, Javier Solana e Catherine Ashton, e in particolare Federica Mogherini e tutti gli altri colleghi per la loro guida nel rendere possibile questo
processo".
La maratona di colloqui a Vienna va avanti dal 27 giugno. "Se ci sarà l’accordo, la gente festeggerà in modo spontaneo. Abbiamo dato ordini alla polizia di consentire alla gente di festeggiare", ha detto ieri il ministro iraniano dell’Interno, Abdolresa Rahmani Fasli, dopo che in precedenza in Iran era stato imposto il divieto di manifestare.
Una volta firmato l’accordo il Congresso americano avrà 60 giorni di tempo per approvarlo o respingerlo. Dopo il disgelo con la ex Birmania e con Cuba, per Obama - sottolineano i media Usa - l’accordo con l’Iran è il terzo che cambia profondamente le relazioni diplomatiche degli Stati Uniti con Paesi con cui il dialogo era sospeso da decenni.
L’Iran - evidenzia il New York Times - di questi tre Paesi è il più importante dal punto di vista strategico, il solo con un programma nucleare e ancora nella "lista nera" degli Stati ritenuti sponsor del terrorismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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