Retwitta il discorso di Al Baghdadi, condannata a ventuno mesi con pena sospesa, una 57enne in Inghilterra. La decisione del giudice ha tenuto conto del fatto che il livello di coinvolgimento della donna nella propaganda jihadista sarebbe basso e che, oltre all’unico episodio rimproveratole, non risulta che abbia condiviso o detenuto altro materiale propagandistico del sedicente Califfato islamico né che abbia tentato di radicalizzare altre persone.
I fatti in questione risalgono al novembre del 2014. Già da qualche tempo l’account di Twitter ricondotto a Mary Kaya, 57 anni, madre di tre figli e sposata con un uomo finito in manette durante un blitz dell’antiterrorismo, era sotto controllo. Aveva solo trenta followers. A loro, in quei giorni, dal quell’account aveva offerto la possibilità di accedere, tramite un link, a un file audio in cui si poteva ascoltare uno dei tanti proclami del capo dell’Isis.
La donna, però, come riferisce il Telegraph, ha sempre protestato la sua innocenza. Quel profilo social non lo utilizzava lei, qualcun altro l’aveva usato per diffondere in quell’unica occasione, il materiale riconducibile alla propaganda jihadista e ad Al Baghdadi.
Secondo il giudice della corte di Leeds che ha deliberato sul suo caso, la donna non rappresenta un pericolo per la società perché, tranne quell’unico episodio, non risulta invischiata in nessuna altra azione di sostegno alla Jihad.
Non avrebbe mai tentato di radicalizzare nessuno, tantomeno le persone della sua famiglia, gli amici e i vicini. Secondo il magistrato la Kaya, che si è sottoposta a un programma di riabilitazione e avrebbe mostrato segnali interessanti e positivi. Per questo ha deciso di concederle il beneficio della sospensione della pena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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