Russia, Stato islamico: "La portaerei Kuznetsov brucia"

Il settimanale dello Stato islamico ignora l’attacco di Mosca, ma riporta l’incendio sulla portaerei Kuznetsov. L'Isis rivendicherebbe solo per opportunismo

Russia, Stato islamico: "La portaerei Kuznetsov brucia"

La portaerei russa Admiral Kuznetsov brucia. E’ quanto si legge nel 213° numero di al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. Nel momento in cui scriviamo nessuna organizzazione terroristica ha rivendicato l'attacco di Mosca.

Da dove abbiamo scaricato la nostra copia di al-Naba

Questa volta abbiamo scaricato la nostra copia in tempo reale dalla piattaforma Riot.Im, anticipando la diffusione sui canali YouTube. La consueta fase preparatoria per la diffusione del 213° numero di al-Naba sulle principali piattaforme è stata completata con successo. Ricordiamo la vita media dei canali preposti alla diffusione di al-Naba è stata ridotta notevolmente secondo procedura annunciata quattro settimane fa. Nel momento in cui scriviamo, diverse piattaforme come Twitter ad esempio ospitano diversi collegamenti diretti al download dell’ultimo numero del settimanale dello Stato islamico. Non abbiamo riscontrato alcun problema nel reperire la nostra copia di al-Naba. Abbiamo già spiegato in precedenza le procedure settimanali per la diffusione di al-Naba.

Il prossimo numero del settimanale dello Stato islamico, l'ultimo del 2019, uscirà il 26 dicembre prossimo.

Stato islamico, il 213° numero di al-Naba

Puntuale come sempre, questa notte è stato pubblicato il nuovo numero di al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. Al-Naba esce nella notte tra giovedì e venerdì di ogni settimana da quasi cinque anni. Potremmo definirlo come il "numero di Natale". Tuttavia, al suo interno, non vi è alcun tipo di ordine di attacco durante le festività natalizie. Come abbiamo già spiegato in precedenza, sarebbe stato in ogni caso un ordine superfluo. Ricordiamo che la fatwa che autorizzasse e consentisse l'uccisione dei cristiani è stata emessa nel 2017 dallo Stato islamico. L’iniziativa per il periodo natalizio è stata probabilmente affidata soltanto ai simpatizzanti (concetti di autorità). La diffusione di un messaggio da parte del nuovo califfo o del nuovo portavoce, in base ai dati in nostro possesso, non dovrebbe essere imminente. Ad oggi non conosciamo gli effetti nel mondo reale di un messaggio di Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi o di Abu Hamza al-Qurayshi. Ritorniamo all'ultimo numero del settimanale.

Il 213° numero di al-Naba consta di dodici pagine (produzione standard). Linguaggio come di consueto semplice. Stile e contenuti basilari per una forma di indottrinamento essenziale, concepita per un preciso target di riferimento. Ogni tipo di contenuto (parliamo di un’architettura IW) è calibrato in base alle percezioni avute del target di riferimento. Il titolo principale e la copertina sono dedicati ad una vasta operazione avvenuta in Nigeria. A fondo pagina, come di consueto, l’avvertimento nel custodire la propria copia di al-Naba. Stupida la decisione di pubblicare in copertina la foto di cinque cadaveri. Copertina ed infografiche di ogni numero, infatti, sono le parti più condivise sulla rete perché disponibili senza ricerche. L’IA delle piattaforme social dovrebbe identificare il contenuto della copertina del numero 213° di al-Naba come violento, impedendone la pubblicazione. Dovrebbe.

A pagina due troviamo la solita infografica giocattolosa con i dati del “raccolto settimanale”. Solitamente è la parte più condivisa sulla rete poiché quella disponibile senza ricerche. Copertina (iniziale e finale) ed infografiche di ogni numero di al-Naba sono le parti più condivise sulla rete perché quelle disponibili senza ricerche. A pagina tre il primo approfondimento, questa volta dedicato al fallimento delle rivoluzioni nei paesi musulmani. Secondo al-Naba, "le rivoluzioni che mirano a spodestare i tiranni non possono avvenire all'ombra degli eserciti infedeli". I musulmani - si legge - non dovrebbero mai cercare l'aiuto dei politeisti. Segue poi l’infinita sequela di attentati rivendicati ed impossibile da confermare in maniera indipendente: Nigeria, Filippine, Siria, Iraq, Egitto, Yemen, Mozambico. A pagina sei troviamo la locandina dell'ultimo video proveniente dall’Iraq. Il video è stato presentato il quindici dicembre scorso sui canali jihadisti (YouTube, Telegram e Riot.Im) e diffuso nella sua interezza poche ore dopo. Noi abbiamo scaricato la nostra copia proprio dalla piattaforma Riot.Im. In ogni caso Telegram resta l'applicazione preferita dai terroristi. La presenza della locandina del video è corretta. Ricordiamo che al-Naba opera come vetrina promozionale per tutte le produzioni ufficiali dello Stato islamico. A pagina otto un breve passaggio dedicato ad un attacco contro forze di al Qaeda in Yemen. A pagina dieci troviamo il secondo approfondimento di al-Naba. La decima pagina del settimanale al-Naba ospita solitamente un approfondimento teologico. Nel 213° numero troviamo un testo diverso che non andrebbe sottovalutato, ma che abbiamo già incontrato in passato.

"Il lavoro dei Mujahideen è incommensurabile"

Traduciamo qualche passaggio dell'approfondimento a pagina dieci

"Una grande mobilitazione di politeisti si è riversata in Iraq. Nonostante la loro preparazione, non possono nulla contro le impervie condizioni climatiche della regione. Questa è una benedizione per i soldati dello Stato islamico. Mantenere in stato di allerta le truppe ha un considerevole costo in termini economici e fisici. Dobbiamo renderci conto che qualsiasi azione dei Mujahideen è incommensurabile. I loro risultati, che non dipendono dal numero o dalla tecnologia, sono incredibili. Attaccano velocemente e si ritirano al sicuro nei loro rifugi. Gli apostati credono di rilassarsi dopo aver dichiarato sconfitto lo Stato islamico. Una falsità che non tiene conto della realtà. I Mujahideen sono sempre vigili e pronti. Aspettano con pazienza che gli apostati siano stanchi ed affaticati per poi colpirli. Un logoramento costante che a lungo termine sfianca ogni esercito. Sempre, ovunque. Una delle regole d'oro in guerra è che nessun esercito può rimanere sempre in stato di allerta. Le operazioni dei mujaheddin, non importa quanto siano piccole, sono fondamentali per logorare uomini ed attrezzature. Sempre, ovunque. I soldati del Califfato non faranno mai riposare il nemico”.

E' un testo che trae ispitarazione da In the Hospitality of the Emir of the Believers, l'ultimo messaggio video di Abu Bakr al-Baghdadi. Proprio in quel video al-Baghdadi proferì testualmente la frase غزوة الاستنزاف النصير che possiamo tradurre in "battaglia di logoramento", (la medesima utilizzata dai talebani contro le forze alleate in Afghanistan) come nuova tattica da utilizzare contro gli apostati. Una strategia in cui credeva fermamente Abu Musab al-Suri, Osama bin Laden e poi adottata in tutti i franchise terroristici di al Qaeda (Yemen, Libia, Mali...). Le organizzazioni terroristiche concepiscono la battaglia come una lotta generazionale a lungo termine e non in modo convenzionale occidentale (combattere il nemico, conquistare il suo territorio, dichiarare la vittoria).

Russia: "la portaerei Kuznetsov brucia"

Come di consueto la penultima pagina di al-Naba è dedicata alle news inquadrate nell’ottica jihadista. Una distorta reinterpretazione per fini propagandistici degli avvenimenti internazionali. La cronaca internazionale è interpretata sotto la lente della religione, per quel binomio inscindibile volere divino-conseguenze terrene. I jihadisti amano distorcere la realtà, mentre la strategia mediatica occidentale per confutare tali posizioni resta debole. Tra le news internazionali inserite nel 213° numero di al-Naba troviamo l'unico riferimento alla Russia. Al-Naba riporta la notizia dell’incendio dell’unica porterei russa, la Admiral Kuznetsov, avvenuto il 12 dicembre scorso. L’unità si trova ormeggiata nel porto di Murmansk, sul mare di Barents, per lavori di ammodernamento. Perché citare l’incendio sulla Kuznetsov? L’unità è da anni afflitta da innumerevoli problemi. Perché al-Naba decide di menzionare l’episodio? Dobbiamo inquadrare la notizia nell’ottica jihadista. I terroristi, infatti, scrivono che la Admiral Kuznetsov è stata schierata in Siria contro lo Stato islamico. L’incendio non sarebbe altro che l’ennesima punizione divina contro uomini ed asset schierati contro il volere di Dio (lo Stato islamico). L’ultima pagina del settimanale ospita la seconda infografica del numero dedicata al "passaggio sulla vita terrena". Andrebbe letta con attenzione.

Mosca, nessuna organizzazione terroristica ha rivendicato l'attentato

Nel momento in cui scriviamo nessuna organizzazione terroristica ha rivendicato l'attentato di Mosca. Come è ormai noto una sparatoria è avvenuta ieri nella sala d’ingresso al pubblico (quindi accessibile) dell'edificio dell’FSB in piazza della Lubyanka, nel centro di Mosca. Il singolo assalitore (Нападавший был один) è stato terminato ed identificato. Una vittima confermata e cinque feriti, uno dei quali gravi. Secondo procedura, pochi minuti dopo l’attacco l’FSB ha attivato il protocollo Крепость/Fortezza per tutti gli edifici governativi ed il protocollo Сирена/Sirena in città. L’area è stata messa in sicurezza dall’OMON con Spetsgruppa A in movimento. Sirena e Fortezza sono stati disabilitati entro due ore, con Mosca che è ritornata alla vite. Sebbene alcune sigle pro-Is stiano festeggiando, nel momento in cui scriviamo non vi è alcuna rivendicazione ufficiale dello Stato islamico. Potrebbe anche trattarsi di terrorismo interno considerando il consueto discorso di fine anno di Vladimir Putin.

Perchè al-Naba non ha menzionato l'attacco di Mosca?

Considerando l’alto valore propagandistico, è facile ipotizzare entro le prossime ore una rivendicazione di una qualsiasi organizzazione terroristica. Se dietro l’attacco di Mosca ci fosse lo Stato islamico, il 213° numero di al-Naba avrebbe dovuto darne ampia copertura così da dimostrare il ruolo dell’organizzazione terroristica. Parliamo dell’unica produzione superstite dell’organizzazione terroristica. L’unica ad essere diffusa da cinque anni con regolarità. In passato, per promuovere importanti produzioni editoriali, al-Naba è stato pubblicato con qualche ore di ritardo. Il 213° numero, invece, è uscito in perfetto “orario”, ignorando l’attacco di Mosca. In base a tali dati, la possibile rivendicazione dello Stato islamico avverrebbe solo per opportunismo. Il piano globale del terrore non esiste.

Il 213° numero di al-Naba: conclusioni

Nel 213° numero di al-Naba ritroviamo del materiale violento al suo interno. La strategia di mostrare numerosi contenuti violenti (non solo al-Naba, ricordiamo il video The Punishment of the Criminals e numerosi artwork pro-Is) è la medesima utilizzata nella prime fasi dello Stato islamico. Una strategia poi modificata dallo stesso Abu Bakr al-Baghdadi. L’ondata di contenuti violenti sulle produzioni ufficiali non è una casualità, ma una precisa strategia mediatica voluta da Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. Il 213° numero di al-Naba ignora il periodo natalizio e non ospita alcun tipo di approfondimento legato alla sicurezza online. Tali guide, invece, sono state riproposte con una certa frequenza su Telegram (come quelle di al-Hayat Media Center). Nelle prossime ore l’attività dei simpatizzanti dovrebbe aumentare di intensità con la diffusione di artwork contro l’Occidente. Lo scorso anno le principali città attenzionate dai simpatizzanti durante il periodo natalizio furono New York, Washington, Londra, Parigi e Roma.

Ricordiamo che la diffusione di qualsiasi tipo di ordine di attacco emanato dallo Stato islamico deve rispettare delle precise sequenze. Il prossimo numero del settimanale dello Stato islamico, l'ultimo del 2019, uscirà il 26 dicembre prossimo.

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