Dopo Putin, anche la Turchia si propone a Tsipras come possibile ancora di salvataggio nel caso in cui le trattative ancora in corso con l'Unione Europea non dovessero andare a buon fine e la Grecia non riuscisse ad ottenere nuovi finanziamenti da parte dei partner della comunità europea.
La ha fatto sapere il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu: "Siamo pronti ad aiutare la Grecia a superare la sua crisi economica, collaborando nel turismo, nell'energia e nel commercio". Il motivo, a sentire il premier turco, riguarda la stabilità dell'area: "Vogliamo che la Grecia sia forte - ha detto Davutoglu - Quindi la Turchia guarda con favore a qualsiasi possibilità di collaborazione".
L'Europa potrebbe riuscire a fare quello che lunghi secoli di storia non erano riusciti a realizzare: riavvicinare i due Stati storicamente rivali. La questione spinosa, infatti, è ancora quella di Cipro, l'isola contesa tra i due Paesi dal 1974 e che più volte ha creato situazioni di collisione diplomatica.
Ma ora "strappare" la Grecia all'Europa potrebbe essere una mossa con cui Erdogan punta a riacquistare influenza nello scacchiere europeo. Una delegazione turca, infatti, si recherà presto in Grecia per colloqui e ieri il ministro turco dell'Economia, Nihat Zeybekci, ha affermato che se arriverà dalla Grecia una proposta ufficiale con la richiesta di aiuti, "la valuteremo". Una prorposta, inanto, è arrivata dal partito con cui Erdogan si è dovuto coalizzare dopo le ultime elezioni del 7 giugno scorso.
Il partito filo-curdo Hdp ha suggerito che la Turchia potrebbe concedere un "prestito a tasso zero" da 1,6 miliardi di euro alla Grecia, per permetterle di superare un eventuale crisi di liquidità.La Grecia, ora, non ha più solo l'Europa tra i possibile salvatori. Può guardare ad Erdogan e a Putin.
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