Scandalo sessuale si abbatte sull'agenzia Onu per la lotta all'Aids

L’esplosione dello scandalo ha già determinato le dimissioni del dirigente-capo di Unaids, Michel Sidibé

Scandalo sessuale si abbatte sull'agenzia Onu per la lotta all'Aids

Uno scandalo sessuale si è ultimamente abbattuto sulle Nazioni Unite. Teatro degli abusi sarebbe l’agenzia Onu per la lotta all’Hiv, Unaids, con sede a Ginevra. A denunciare le molestie perpetrate da dirigenti e funzionari dell’istituzione ai danni del personale femminile è stata in questi giorni l’agenzia di stampa americana Associated Press (Ap). Le violenze sessuali che si consumerebbero all’interno di Unaids sono state portate alla luce da tale organo di informazione grazie alle testimonianze rilasciategli da Martina Brostrom.

La donna, dipendente dell’agenzia Onu, ha infatti recentemente raccontato ad Ap di avere subito per più di un anno molestie da parte di Luiz Loures, vicedirettore esecutivo della stessa istituzione ginevrina. La presunta vittima ha poi sostenuto che l'alto funzionario avrebbe osservato tale censurabile condotta anche con altre impiegate dell’ente e che a perpetrare abitualmente abusi contro il personale di sesso femminile sarebbero stati numerosi altri dirigenti, per il momento rimasti anonimi.

Oltre a denunciare le violenze sessuali perpetrate sulle donne dai vertici di Unaids, la Brostrom ha anche rivelato ad Ap gli "sperperi" delle risorse dell’agenzia compiuti dagli stessi soggetti e ha quindi tirato in ballo nuovamente Luiz Loures. Quest’ultimo e altri influenti funzionari dell’istituzione ginevrina avrebbero infatti utilizzato "per soddisfare vizi privati" gran parte dei fondi assegnati all’ente in questione per la ricerca contro l’Hiv. Una “significativa quota” del denaro assegnato a Unaids per debellare la malattia immunodepressiva entro il 2030 sarebbe stata infatti impiegata da tali soggetti per acquistare “macchine di lusso e vestiti di alta sartoria”, nonché per prenotare “viaggi in località esclusive”. Le accuse della Brostrom circa lo sperpero delle risorse dell’agenzia internazionale sono state ritenute credibili, secondo quanto riporta sempre Ap, dagli uffici disciplinari interni delle Nazioni Unite, che hanno disposto accertamenti sulla gestione finanziaria condotta finora dai vertici di Unaids.

Su impulso del clamore mediatico suscitato dallo scoop dell’agenzia di stampa americana, Michel Sidibé, a capo dell’istituzione ginevrina dal 2009, ha in questi giorni dato le dimissioni. Al suo posto è subentrata, quale direttore esecutivo ad interim, Gunilla Carlsson, stretta collaboratrice dell’alto funzionario uscente.

Alle accuse di scarsa vigilanza lanciate dai media internazionali, Sidibé ha immediatamente replicato assicurando di avere predisposto sempre “controlli molto rigidi” sull’operato dei dirigenti di Unaids e di avere costantemente salvaguardato i diritti del personale femminile.

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