Prosegue il rimpallo di responsabilità sull'ultima strage in Siria, dopo i raid aerei su ospedali e scuole che hanno causato almeno 50 morti. Sotto accusa i russi, che replicano: "Contro di noi solo propaganda". E Assad fa sapere che "il cessate il fuoco è difficile". Anche la Francia alza la voce: il ministro degli Esteri, Jean-Marc Ayrault, condanna "fermamente" il bombardamento di un ospedale nel Nord della Siria gestito da Medici senza frontiere (Msf), sottolineando che simili attacchi "sono inaccettabili, devono cessare immediatamente" e "potrebbero costituire crimini di guerra". Ayrault, che ha parlato ieri sera, ha aggiunto che la Siria dovrebbe impegnarsi per garantire la fornitura di assistenza umanitaria in tutte le aree a rischio del Paese.
Anche la Turchia ha accusato la Russia di aver condotto "ovvi crimini di guerra" quando due scuole, un ospedale e un centro medico sono stati colpiti da missili, causando la morte di decine di persone. Ankara, attraverso il ministero degli Esteri, ha anche detto che maggiori e più gravi conseguenze saranno inevitabili se la Russia non metterà fine ai raid aerei.
Botta e risposta tra Stati Uniti e Russia. La consigliera per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Susan Rice, ha condannato "nei termini più forti" i bombardamenti sul nord della Siria e detto che essi contrastano con gli impegni presi a Monaco di Baviera. Per il portavoce del Dipartimento di stato di Washington, John Kirby, si è trattato di attacchi immotivati e che non hanno tenuto in considerazione gli obblighi internazionali a tutela di vite innocenti". Gli attacchi sono opera "del regime di Assad e dei suoi sostenitori", ha proseguito, esortando le parti a sospendere le aggressioni ai danni dei civili e ad adottare tutte le misure necessarie per consentire l'arrivo degli aiuti umanitari.
La Russia invece ha fatto sapere che continuerà a bombardare la zona di Aleppo anche se si dovesse arrivare ad un accordo sul cessate il fuoco in Siria. "Stiamo combattendo contro gruppi terroristici - ha detto il viceministro degli Esteri russo Gennady Gatilov -, l’Isis, Jabhat al-Nusra e altre sigle legate ad al-Qaeda. I raid aerei contro gli obiettivi legati ai terroristi continueranno in ogni caso, anche se si raggiungerà un accordo sul cessate il fuoco in Siria". E sul cessate il fuoco ha chiarito: "Il punto è che la tregua si applica a chi è veramente interessato a cominciare il processo negoziale e non ai terroristi".
Si fa sentire anche il presidente siriano Bashar Assad, che sottolinea come non ci possa essere un cessate il fuoco senza un obiettivo o un tempo: "Sinora hanno detto di voler un cessate il fuoco entro una settimana. Chi è in grado di mettere insieme tutte queste condizioni e requisiti entro una settimana? Nessuno". Assad ha poi aggiunto che ci sono molte questioni da affrontare, prima che un cessate il fuoco in Siria possa essere applicato, tra cui stabilire chi siano i terroristi, come ha definito tutti quelli che prendono le armi contro il governo di Damasco. Assad ha poi aggiunto che qualsiasi transizione politica nel Paese dovrebbe essere soggetta all'attuale Costituzione siriana.
Drammatiche testimonianze dei sopravvissuti
Il Corriere della sera ha raccolto la testimonianza di alcune persone presenti sul posto, a Ma’arat al Numan, dove due missili hanno provocato il maggior numero di vittime.
Raccontano e documentano, con le immagini diffuse dai loro portatili, le drammatiche scene "dei feriti scaraventati giù dai letti con le flebo ancora nelle vene, un inferno di macchinari danneggiati, lenzuola e camici insanguinati, vetri infranti, camerate e sale operatorie sventrate dalla potenza degli spostamenti d’aria. Le ambulanze si sono ritrovate bloccate dai calcinacci".
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