Teresa Romero, l'infermiera contagiata dall'ebola in Spagna, prima persona a prendere la malattia in Europa, ora sta meglio. La 44enne ricoverata all'ospedale Carlos III di Madrid dopo avere contratto la malattia è tornata ad essere cosciente a parlare "a tratti" con il personale medico. A parlare di un miglioramento fonti interne all'ospedale, sentite dal quotidiano El Pais.
Sono diciassette le persone ammesse all'ospedale di Madrid per ulteriori controlli. Non tutte hanno sintomi riconducibili al virus che ha scatenato un'epidemia senza precedenti nell'Africa occidentale. Sono risultati negativi i primi test effettuati su un'infermiere che è entrato in contatto con Teresa Romero, le cui condizioni preoccupavano particolarmente i medici.
Intanto la Confederazione africana di calcio (Caf) ha confermato che la Coppa d'Africa si terrà regolarmente dal 17 gennaio all'8 febbraio. Il Marocco, Paese ospitante, aveva chiesto che non si disputassero le gare, preoccupato che le misure sanitarie non fossero sufficienti.
L'epidemia di ebola preoccupa anche gli Stati Uniti, dove di recente un paziente è deceduto a Dallas. Gli scali americani, e a breve anche quelli del Regno Unito, si stanno dotando di apparecchiatura per controllare la temperatura corporea dei passeggeri in transito.
Ma la Russia apre uno spiraglio: potrebbe essere in grado di fornire tre vaccini contro il virus dell’Ebola entro sei mesi. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità, Veronika Skvortsova. "Abbiamo messo a punto tre vaccini. E pensiamo che saranno pronti entro i prossimi sei mesi», ha indicato il ministro russo alla televisione, citata dall’agenzia di stampa Ria Novosti.
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