Sono undici, al momento, le persone decedute in seguito a una sparatoria avvenuta questa mattina in una scuola di Kazan, città della Russia centrale, nello Stato del Tatarstan. Ad aprire il fuoco, secondo le ricostruzioni della polizia, sarebbe stato un 19enne. Nella scuola è stata registrata anche un’esplosione e sono rimaste ferite ben 32 persone. Le forze dell’ordine hanno aperto un'indagine, anche se non è stata presa in considerazione, almeno per adesso, l’ipotesi dell’attentato terroristico. Il panico creato dalla sparatoria ha indotto molti ragazzi a lanciarsi dal terzo piano, per evitare di imbattersi negli aggressori o per scappare da qualcuno che li stava inseguendo. Tra le vittime ci sono studenti e sicuramente anche un insegnante.
Sarebbe un ex studente, in ogni caso, il responsabile dell'assalto alla scuola russa di Kazan. Secondo indiscrezioni fatte filtrare da alcuni media russi, il sospettato sarebbe Ilnaz Galyaviev, un ragazzo di 19 anni, diplomato, che avrebbe annunciato i suoi piani sui social prima dell'attacco. Prima di sparare avrebbe detto: "Sono dio, odio tutti". Una strage che, come riporta il Corriere della Sera, ha richiamato alla memoria il massacro di tre anni fa in Crimea, quando un altro ex studente uccise ventuno ragazzi prima di suicidarsi. E soprattutto ricorda il più terribile tra i fatti di sangue verificatisi in una scuola, quello accaduto a Beslan, in Ossezia del nord nel 2004, con 334 morti, tra i quali 186 ragazzi.
Secondo quanto invece precedentemente riportato dall’agenzia di stampa Tass, il ragazzo fermato era un diciassettenne. Il ministero dell'Interno regionale ha intanto smentito che nella scuola ci fosse un secondo assalitore, come riportato da vari media russi dopo l'arresto del 19enne. Quando c’è stata l’irruzione nella scuola erano presenti 714 bambini e circa 70 adulti, fra cui 52 insegnanti. L’assalitore è entrato nell’edificio scolastico dall'ingresso principale, con in mano un fucile, con il quale ha ucciso diversi alunni e l’insegnante, altri sono deceduti dopo essersi lanciati dal terzo piano.
Le autorità della regione russa del Tatarstan, in cui si trova la città di Kazan, hanno dichiarato per domani, 12 maggio, giornata di lutto a seguito della sparatoria avvenuta stamattina.
Il presidente russo Vladimir Putin, che ha sollecitato l'introduzione "urgente" di misure per limitare la diffusione delle armi, ha inviato un messaggio di condoglianze ai familiari delle piccole vittime della sparatoria della scuola di Kazan, ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov precisando che ha anche augurato una "pronta guarigione ai bambini feriti".
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