Texas, gruppo anti-islam pubblica su Facebook gli indirizzi dei musulmani

Nella stessa città, solo una settimana fa, una protesta con persone armate che issavano bandiere americane e cartelli a sostegno del candidato repubblicano Ted Cruz

Texas, gruppo anti-islam pubblica su Facebook gli indirizzi dei musulmani

Dopo aver organizzato una protesta armata di fronte alla moschea di Irving, il portavoce di un gruppo anti-Islam del Texas ha pubblicato su Facebook i nomi e gli indirizzi "di ogni musulmano e simpatizzante islamico che è favorevole all'istituzione di tribunali della sharia".

Secondo quanto riporta il Dallas Morning News, la lista - che ora è stata rimossa dalla pagina Facebook di David Wright III - è stata presa da una petizione presentata alla città di Irving contro una progetto di legge statale per quella che veniva definita l'influenza dell'Islam negli Stati Uniti.

La petizione risale allo scorso marzo quando il sindaco di Irving aveva accusato la moschea di aver istituito dei tribunali della sharia con la creazione di quelli che i responsabili del centro culturale definiscono dei servizi di mediazione per le dispute, particolarmente quelle familiari, che vengono offerti anche da altre comunità religiose.

David Wright è il portavoce del Bureau of American Islamic Relations, gruppo che in realtà intende contrastare queste relazioni e in particolare l'attività del Council on American-Islamic Relations, principale organizzazione della comunità islamica negli Usa.

Alla protesta organizzata di fronte alla moschea una settimana fa hanno partecipato, oltre a Wright, altre persone armate che issavano bandiere americane e cartelli della campagna elettorale di Ted Cruz, senatore del Texas candidato alla Casa Bianca, ed uno con lo slogan "stop all'islamizzazione dell'America".

Irving, sobborgo dell'aerea urbana di Dallas, è la cittadina dove nei mesi scorsi è stato arrestato il 14enne musulmano dopo che i professori hanno scambiato per una bomba l'orologio che aveva costruito per un progetto scientifico. Ora la famiglia del ragazzo, che intanto si è trasferita in Qatar, ha chiesto alle autorità un risarcimento per 15 milioni di dollari.

Sulla sua pagina Facebook, Wright ha scritto che "dobbiamo smettere di aver paura di essere quello che siamo: ci piace avere armi per poter uccidere le persone che costituiscono una minaccia.

Posseggo un'arma d'assalto - ha poi aggiunto - e l'unico suo scopo è assalire chiunque tenti di far male o uccidere me o qualcuno dei miei. Perché questo è sbagliato? È un'arma costruita per attaccare le persone non gli animali".

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