Torna libero dopo 35 anni l'uomo che sparò a Reagan

L’aggressione avvenne a Washington il 30 marzo 1981. Hinckley venne riconosciuto non sano di mente e per questo non fu incriminato ma rinchiuso in un ospedale psichiatrico

John Hinckley jr (Wikipedia)
John Hinckley jr (Wikipedia)

Trentacinque anni in un ospedale psichiatrico. John Hinckley jr (61 anni), l'uomo che sparò al presidente Ronald Reagan, ora è di nuovo in libertà. Il 30 marzo 1981 l'allora neo eletto presidente degli Stati Uniti rimase ferito dopo i colpi esplosi da Hinckley. Andò peggio al suo portavoce, James Brady, che rimase paralizzato. Feriti in modo più leggero un agente della polizia di Washington ed uno dei servizi segreti.

L’attentato ebbe luogo mentre Reagan usciva dall’hotel Hilton di Washington, dove aveva tenuto un discorso. Il proiettile della pistola calibro 22 di Hinckley perforò il polmone sinistro di Reagan: per soli due centimetri non toccò il cuore. Il presidente rimase ferito da un proiettile che fu deviato dal vetro della limousine presidenziale. Hinckley non cercò di fuggire e fu subito arrestato.

Hinckley, all'epoca 26enne, fu riconosciuto non sano di mente e per questo motivo non venne incriminato. Lo mandarono, invece, in un ospedale psichiatrico.

Hinckley raccontò di aver sparato a Reagan per fare impressione sull’attrice Jodie Foster, per la quale aveva sviluppato un’ossessione: "E' stata (la sparatoria, ndr) la più grande offerta di amore nella storia del mondo".

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