Il traffico dei migranti: miniera d'oro per molti in Africa e in Italia

Intere città si stanno arricchendo grazie al business dei clandestini. Il Nyt: "Ivoriani e gambiani invadono l'Europa"

Il traffico dei migranti: miniera d'oro per molti in Africa e in Italia

Sul traffico dei clandestini c'è chi ci guadagna. E sono in molti. Non solo con l'accoglienza, in Italia, ma anche e soprattutto nei Paesi che i migranti attraversano prima di arrivare in Libia e da lì partire con i barconi alla volta del Belpaese.

Lo ha raccontato in un lungo reportage il New York Times, che si è recato nella città di Agadez in Nigeria, una città al centro del Paese africano, ultima tappa prima di attraversare il deserto che divide i profughi dal mare. Sono 620 milgia di caldo e difficoltà.

L'economia di questa città sta avendo un incredibile boom economico, dovuto proprio al passaggio degli immigrati. A questo punto del tragitto, infatti, i giovani che poi arriveranno sulle coste italiane si mettono nelle mani dei contrabbandieri, che gli organizzano l'ultimo viaggio - il più pericoloso - attraverso il deserto. "Conosco tutti i trucchi per arrivare da Agadez alla Libia - racconta un uomo nigeriano al cronista del Nyt - aiuto le persone che hanno il coraggio di attraversare il mare. E così mi guadagno da vivere". Come lui, tanti altri.

E a nulla sono servite le misure di repressione prese dal governo nigeriano per ridurre la tratta dei clandestini. Piatto ricco, dice il proverbio, mi ci ficco. Un contabbandiera guadagna 50 dollari ogni profugo che aiuta ad arrivare sulle coste libiche. E da questa città sono passati quasi tutti i migranti che sono arrivati in Italia, più di 80.000 e le autorità internazionali si aspettano che questo numero possa più che raddoppiare. Facendo qualche conto, ben 40 milioni di dollari passati ad Agadez: considerando che la Nigeria è uni dei Paesi più poveri del mondo, si parla di cifre enormi. "Le bancarelle delle città sono piene e le banche lavorano così tanto solo nella capitale", riporta il cronista.

"Molti stanno mangiando sulla pelle dei migranti - ha detto al Nyt il vice-sindaco della città, Ahmed Koussa -: autisti, contrabbandieri e padroni di casa". Anche la polizia, però, ha trovato un business remunerativo. La corruzione è alle stelle e dai migranti gli agenti pretendono soldi per evitare l'arresto.

I profughi vengono tenuti in "ghetti" per giorni e poi trasportati con pick-up attraverso il deserto. Lì vengono consegnati nelle mani degli scafisti.

Poi arriveranno le navi italiane a salvarli e infine l'approdo sulle nostre coste. Lasciandosi dietro un business che in molti stanno sfruttando. Ed è quello che l'Europa dovrebbe combattere. Ma non lo fa.

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