Tre persone sarebbero state identificate dalla polizia tedesca, accusate per le violenze di massa che si sono scatenate a Colonia la sera di Capodanno e che hanno portato a decine di denunce. Lo scrive il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, secondo cui sarebbero al momento cento i casi portati all'attenzione della polizia.
Molestie, rapine, forse anche qualche caso di stupro, in una notte che alcune delle donne presenti hanno raccontato con toni drammatici. "Era un incubo, urlavamo, sgomitavamo ma loro non la smettevano - ha detto una di loro al settimanale Express - Per fortuna indossavo pantaloni; se avessi avuto una gonna me l'avrebbero strappata. Ci è passata la voglia di festeggiare".
Almeno trecento persone sono scese in strada ieri nella città tedesca, in segno di protesta contro quanto successo e chiedendo una risposta netta alle autorità. Intanto il ministro dell'Interno, Thomas de Mazier, invita i suoi concittadini a non fare facili associazioni. "Del tutto improprio collegare un gruppo apparentemente proveniente dal Nord-Africa ai rifugiati".
Particolarmente grave il commento del ministro della Giustizia, Heiko Maas, convinto che gli assalti "siano stati coordinati". Lo ha detto alla televisione pubblica Zdf, dopo la conferma della polizia sui tre nuovi arresti, che portano a otto il numero delle persone fermate per i fatti di Capodanno.
Parole a cui si aggiungono le dichiarazioni della polizia, secondo cui i circa mille responsabili potevano essere organizzati, divisi in piccoli gruppi a "caccia" di donne isolate. Numerose le denunce anche ad Amburgo e Stoccarda.
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