Alla vigilia del voto nel New Hampshire Donald Trump torna a parlare di immigrazione e rifugiati e ribadisce la propria linea dura. Anche se si tratta di bambini: "Io posso guardarli in faccia e dire loro: guardate, qui non potete venire".
Per spiegare meglio il senso del proprio ragionamento ha aggiunto alcune cose: "Non conosco da dove vengono i loro genitori, non hanno documenti di alcun tipo. Potrebbero venire dalla Siria o no, potrerebbero essere dell’Isis, potrebbero essere collegati all’Isis". Il candidato repubblicano ha poi affermato che "c’è poco da fidarsi dei rifugiati siriani, che hanno immagini delle bandiere dell’Isis e anche peggio sui loro cellulari".
Trump non dovrebbe avere grossi problemi a imporsi nel New Hampshire. I sondaggi lo danno in testa con circa il 34% di preferenze, con i suoi sfidanti sotto di 20 punti. Lui minimizza la portata di questo risultato: "Mi piacerebbe vincere, ma non so si sia necessario", ha risposto al giornalista che gli domandava se un'eventuale sconfitta in New Hampshire, dopo quella registrata nei caucus in Iowa, avrebbe fatto deragliare la sua campagna elettorale. Trump mette le mani avanti in vista delle prossime sfide (il 20 febbraio in Nevada e il 27/2 in South Carolina, poi il Supermartedì del 1° marzo, quando si voterà in tredici stati). Un modo come un altro per dire, agli altri candidati, che anche se arriveranno momenti difficili, lui non si arrenderà tanto facilmente.
Dopo aver costruito la sua campagna
sulla convinzione di essere un "vincitore", un passo falso nel New Hampshire (basterebbe anche un distacco risicato dal secondo) potrebbe intensificare i dubbi sulla effettiva capacità di Trump di conquistare la nomination.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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