Trump e Hillary Clinton, secondo dibattito in diretta tv

Dalla Washington University di Saint Louis (MIssouri), Hillary Clinton e Donald Trump rispondono alle domande del pubblico e presentano la loro visione di America in vista del voto dell'8 novembre

Trump e Hillary Clinton, secondo dibattito in diretta tv

Stanotte alle 3 (le 21 negli Usa) va di scena il secondo dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump. A un mese dalle elezioni dell'8 novembre, il candidato repubblicano è in crisi per il noto scandalo delle frasi sessiste, con quasi tutto il partito repubblicano che ha preso le distanze dal tycoon. Il confronto si terrà all'università George Washington di Saint Louis, in Missouri. La metà delle domande sarà posta da elettori indecisi della città, selezionati dall'istituto americano di ricerche statistiche Gallup. In Missouri, Trump ha un vantaggio di 10 punti percentuali. A livello nazionale, invece, Clinton lo supera di 4 punti (Politico/Morning Consult).

Chi si gioca di più stanotte è Trump, nella bufera dopo la diffusione di un video del 2005, in cui pronuncia frasi esplicitamente sessuali, e di un altro filmato diffuso da Cnn in cui commenta la taglia del seno della figlia e racconta di alcune sue avventure sessuali. Nonostante le scuse del tycoon, più di 50 membri del partito hanno condannato il suo comportamento, e alcune decine gli hanno chiesto di rinunciare alla candidatura. Lui ha però fatto sapere di non averne alcuna intenzione: "I media e l'establishment mi vogliono a tutti i costi fuori da questa corsa: non la lascerò mai", ha scritto su Twitter.

Da quando i filmati sono stati diffusi, hanno preso le distanze da lui decine di repubblicani. Il colpo più duro è arrivato dal suo candidato vice, Mike Pence, che ha rifiutato di presentarsi per conto del magnate a un incontro in Wisconsin, dicendosi "offeso dalle parole e dalle azioni descritte" da Trump nei filmati. "Non giustifico le sue affermazioni e non posso difenderle", aspettiamo di vedere come sfrutterà "l'opportunità che ha di mostrare che cos'ha nel cuore quando stanotte si presenterà alla nazione", ha detto Pence a proposito del dibattito. A molti è parso un invito, rivolto a Trump, a imprimere una svolta alla situazione, scrollandosi di dosso il fango.

Tra i repubblicani che si sono sfilati spicca il senatore John McCain, candidato del Gop alle presidenziali del 2008. "Il comportamento di Trump questa settimana, culminato nella diffusione dei suoi umilianti commenti sulle donne e del suo vantarsi delle sue aggressioni sessuali, rendono impossibile continuare a dargli un appoggio anche condizionale", ha affermato. Ieri, lo speaker della Camera Paul Ryan ha cancellato l'invito a Trump in un evento, e contro di lui si sono schierati anche la ex segretaria di Stato Condoleeza Rice, Mitt Romney, Carly Fiorina.
Ha detto la sua anche la terza moglie del magnate, Melania, con cui Trump era sposato da pochi mesi quando fu girato il video in cui lui racconta di come palpeggiò delle donne e tentò di sedurne una sposata. "Questo non mostra l'uomo che conosco - ha detto - spero che la gente accetterà le sue scuse, come ho fatto io, e si concentrerà sulle questioni importanti a livello nazionale e mondiale".

Mentre Hillary Clinton ha trascorso gli ultimi giorni con i suoi collaboratori per prepararsi allo scontro di stanotte, Trump (ufficialmente) non ha fatto lo stesso. La scorsa settimana aveva detto al New York Times di non aver bisogno di "fare le prove" in vista del dibattito. Ma pare che stavolta i suoi collaboratori lo abbiano convinto ad alcuni incontri preparatori. Al di là dei temi che saranno al centro del dibattito, dalla politica estera alle misure per rilanciare l'economia, quello che tutti non vedono l'ora di scoprire è come risponderà Trump alle accuse di sessismo e misoginia. E con quali armi e in che modo attaccherà Hillary. Un'arma l'ha già giocata. Infatti sul suo account Twitter Trump ha postato due tweet col nome di Juanita Broaddrick, la donna che nel 1999 accusò pubblicamente l’ex presidente Bill Clinton di abusi sessuali compiuti una ventina di anni prima in cui vengono ribadite le accuse, anche quelle rivolte a Hillary inerenti al fatto che avrebbe coperto tutto. "Hillary definisce le parole di Trump orribili mentre lei vive e protegge un violentatore. Le sua azioni sono orribili.

Quante volte lo si deve dire? Le azioni parlano più forte delle parole. E Hillary Clinton mi ha minacciato dopo che Bill Clinton mi ha stuprata", si legge. Insomma, un assaggio di quello che potrebbe succedere. Con una certezza: un Trump troppo morbido sarebbe un harakiri.

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