Che Donald Trump non ami particolarmente le Nazioni Unite è cosa nota. Al punto che più di una volta ha preso di mira il Palazzo di vetro. Ora secondo quanto scrive Politico la Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di un ritiro dal Consiglio Onu dei diritti umani, molte volte accusato di essere troppo parziale nei confronti di Israele e di includere al suo interno Paesi accusati di gravi violazioni dei diritti che invece dovrebbe salvaguardare, come ad esempio Cina e Arabia Saudita.
Politico lo ha appreso da fonti in contatto con funzionari attuali e passati dell'amministrazione Usa. Il ritiro non sarebbe immediato: tra l'altro domani inizia la sessione annuale dei lavori. Una rottura da parte degli Usa coinvolgerebbe, a parte lo stesso presidente Trump, il segretario di Stato Rex Tillerson e l'ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley.
"Ci sono state una serie di richieste provenienti dall'ufficio del segretario di Stato che indicano che si stia mettendo in dubbio il valore dell'appartenenza degli Stati Uniti al Consiglio dei diritti umani", ha dichiarato la fonte citata da Politico, secondo cui in alcuni incontri privati Tillerson avrebbe espresso il proprio scetticismo sul Consiglio. "La nostra delegazione - ha commentato invece il portavoce del dipartimento di Stato, Mark Toner - è pienamente coinvolta nel lavoro per la sessione del Consiglio dei diritti umani che inizia domani".
Gli Stati Uniti erano entrati nel Consiglio, creato nel 2006 in sostituzione della Commissione, anch'essa spesso criticata per il suo lavoro, sotto l'amministrazione
Obama, ritenendo che fossepiù utile farne parte, cercando di influenzare la sua opera dall'interno, anzxiché attaccarla dall'esterno. Ora, però, potrebbe essere vicino l'addio da parte degli americani.
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