Tunisia, attentato in due hotel a Susa

Spari in due resort a cinque stelle di Susa: 37 morti, tra cui molti stranieri. Ucciso uno dei due attentatori, preso l'altro. Un testimone: "Erano in cinque e sono arrivati via mare"

Tunisia, attentato in due hotel a Susa

Nel giorno in cui due persone volevano far esplodere una centrale del gas vicino Lione, ci sarebbe stato un altro attentato con sparatoria in due resort a Susa in Tunisia. A circa 140 chilometri da Tunisi, teatro di un altro attentato il 19 marzo, quando un commando era entrato prima nel parlamento e poi al museo del Bardo - e infine confermata da una fonte della sicurezza.

Due uomini armati di kalashnikov hanno fatto irruzione in due hotel di Hammam-Sousse, l'Imperial Marhaba (di proprietà, pare - di una deputata) e del Soviva nella zona turistica di Kentaoui, e ha aperto il fuoco sui turisti. Secondo il ministero dell'interno ci sarebbero 37 vittime e 36 feriti, tra uno dei killer. Secondo il portavoce del ministero dell’Interno di Tunisi, Mohamed Ali Aroui, ci sarebbero tra i morti diversi turisti inglesi, tedeschi e belgi.

La dinamica dell’assalto è ancora confusa. Secondo il segretario di Stato Rafik Chelli, uno dei terroristi sarebbe arrivato in spiaggia vestito come un turista e con un kalashnikov nascosto sotto un ombrellone. Alcuni testimoni parlano di un commando di cinque persone arrivato via mare, altri dicono che sono atterrati sulla spiaggia con una mongolfiera.

"Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giù e poi subito una sparatoria", ha raccontato una turista di Dublino alla radio pubblica irlandese Rte, "Poi ho visto alcune persone correre verso di me, pensavo fossero fuochi d’artificio. Ho pensato oh mio Dio, sembrano colpi d’arma da fuoco, così sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l’hotel i camerieri e il personale gridavano correte! correte! Così siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo".

Il primo attentatore morto era uno studente non conosciuto alle forze dell’ordine, originario di Kairouan, nel centro del Paese, una delle città sante dell’Islam e sede della più antica moschea del Maghreb. È stato invece arrestato dopo una fuga di qualche ora il secondo presunto terrorista, come riferiscono i media locali che hanno anche diffuso le foto dell’uomo, visibile tra due poliziotti."Era un giovane vestito in short, sembrava un turista", dice al Guardian un impiegato dell’Imperial Marhaba Hotel.

Terrorista Tunisia

Proprio a Susa alla fine di ottobre del 2013, un kamikaze si fece esplodere sulla spiaggia davanti al Rihad Palm, uno degli hotel più famosi della città. Nell’attentato morì solo il kamikaze e nessuno rimase ferito.

"La Tunisia non può fronteggiare da sola la minaccia jihadista" dice il presidente tunisino, Beji Caid Essebsi, "La Tunisia si trova a fronteggiare un movimento internazionale. Non possiamo rispondere da soli a tutto questo.

Nello stesso giorno e nella stessa ora, sia la Francia che il Kuwait sono stati bersaglio di un attentato simile. È la prova che occorre una strategia globale e che tutti i paesi democratici devono unire le loro forze".

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