Ucraina, aria di disgelo tra Russia e Stati Uniti

Ieri tre ore di colloquio, a Roma, tra Kerry e Lavrov. Sul tavolo il caso Ucraina e la Siria

Lavrov e Kerry
Lavrov e Kerry

Ieri il segretario di Stato americano Kerry e il ministro degli Esteri russo Lavrov si sono visti a Roma. Sul tavolo "il caso Ucraina" e il Medio oriente. Ci sono segnali di disgelo tra le due super potenze. Anche se Lavrov mostra i muscoli: lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Mosca e Washington, scrive su Facebook il capo della diplomazia russa, "è possibile solo sulla base della parità e degli interessi reciproci, mentre ogni tentativo di far pressione sulla Russia non ha prospettiva".

L'incontro di Roma arriva all’indomani della nuova legge adottata dal Congresso Usa per nuove sanzioni nei confronti della Russia e la fornitura di armi a Kiev. Sulla crisi nell’Ucraina dell’est Lavrov ha sottolineato che "la costante attuazione accordi di Minsk è di primaria importanza, come pure la riunione al più presto del gruppo di contatto". Nell’incontro, aggiunge il ministro russo, "c’è stato un esauriente scambio di opinioni su questioni internazionale chiave, compresa la necessità di dare un nuovo impeto al processo di pace israelo-palestinese, la risoluzione del conflitto siriano e la definizione di un accordo completo sul programma nucleare iraniano".

A Villa Taverna (sede ambasciata Usa) l'incontro tra Kerry e Lavrov è andato avanti tre ore. Si è parlato anche della guerra in Siria, con il capo della diplomazia Usa che ha invitato il collega a lavorare insieme per fermare l’escalation. Kerry è in una posizione scomoda, poiché deve discutere su due questioni su cui può essere decisivo un veto della Casa Bianca. Sull’Ucraina, quello con Lavrov era il primo incontro da quando il Congresso Usa ha approvato nuove sanzioni contro la Russia e l’invio di armi all’Ucraina che Barack Obama potrebbe bloccare, anche per scongiurare le già preannunciate ritorsioni di Mosca. Di recente Obama ha definito "controproducente" l’imposizione di nuove sanzioni senza il coordinamento con l’Unione Europea. Washington, in questa fase, punta a una de-escalation sul terreno, attuando gli accordi di Minsk sottoscritti a settembre anche da Kiev e Mosca. La tregua, annunciata martedì scorso tra governo centrale e separatisti filorussi nell’est del Paese, ha prodotto una diminuzione della violenza, che però non è cessata del tutto.

Nei colloqui Kerry-Lavrov anche il processo di pace israelo-palestinese, con speranze minime sulla ripresa dei negoziati. Sullo sfondo c’è l’imminente risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla fine dell’occupazione dei Territori entro il 2016 da parte dello Stato ebraico, respinta con nettezza dal premier israeliano Benyamin Netanyahu.

A quanto si apprende Lavrov ha sottolineato la necessità di lavorare insieme per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.

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