Uova e fischi contro la Le Pen: fuga dalla cattedrale di Reims

Ultime ore di campagna elettorale: domenica i ballottaggi. Macron favorito, contro Le Pen i soliti facinorosi di sinistra. Il Front National: "Non rispettano la democrazia"

Uova e fischi contro la Le Pen: fuga dalla cattedrale di Reims

È uscita di fretta da una porta secondaria della cattedrale di Reims dopo esserci rimasta appena mezz'ora. Marine Le Pen è stata costretta alla fuga delle contestazioni durante un'inattesa visita. L'ultimo assalto alla candidata del Front National va in scena nell'ultimo giorni di campagna elettorale prima del secondo turno delle presidenziali di domenica. Intanto, Emmanuel Macron, nettamente favorito, incassa l'effetto dibattito tv di mercoledì e allunga nei sondaggi. Il leader centrista, secondo un sondaggio realizzato dall'istituto Elabe per l'emittente Bfmtv e per L'Express, tocca quota 62% nelle intenzioni di voto dei francesi, mentre la leader dell'ultradestra si ferma al 38%.

Ultimissime ore di campagna elettorale per Macron e la Le Pen, prima del silenzio elettorale che scatterà oggi a mezzanotte. La leader del Front National, giunta a Reims accompagnata dal leader sovranista Nicolas Dupont-Aignan, da lei scelto come eventuale futuro premier, era stata già contestata all'arrivo, con un nuovo lancio di uova dopo quello di ieri in Bretagna. "Non sei a casa tua", le hanno gridato i manifestanti rioscrivendo lo slogan del Front national "Siamo a casa nostra". La città di Reims, capoluogo della regione di Champagne, ha votato a maggioranza per Macron al primo turno, ma nel dipartimento, essenzialmente rurale, la Le Pen è arrivata prima. Sono stati contestati anche gli altri membri del partito, come il vice presidente Florian Philippot. Dupont-Aignan ha attribuito i fatti di Reims a contestatori "di sinistra che non rispettano per nulla né la democrazia né la storia della Francia".

Se le previsioni saranno rispettate, Macron si insedierà all'Eliseo entro l'11 maggio. Anche se dopo la eventuale conquista dell'Eliseo il neo presidente dovrà fare i conti con la composizione dell'Assemblea Nazionale che uscirà dal voto delle legislative di giugno. Secondo alcuni sondaggi pubblicati dai media francesi, "En Marche!" dovrebbe sfiorare la maggioranza anche in Parlamento. Nel frattempo il leader centrista sta ragionando su chi mandare a Matignon in caso di vittoria. Macron ha spiegato che annuncerà la sua squadra di governo subito dopo il passaggio di consegne, non prima, ma di aver già nominato 'in pectorè il suo futuro premier.

E ne ha descritto le qualità: "Sarà qualcuno che ha avuto esperienza in campo politico, le competenze per guidare una maggioranza e competenze parlamentari per guidare un insieme di governo che sarà profondamente rinnovato, in cui ci saranno uomini e donne di esperienza". E ha precisato che dedicherà la settimana prossima al completamento della squadra di governo che, però, verrà annunciata appunto "dopo il passaggio di potere".

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