Il Dipartimento di Stato Usa ha svelato ieri nuove regole che potrebbero rendere più difficile il viaggio negli Stati Uniti alle donne straniere in gravidanza in possesso di visti turistici (B-1, B-2), citando problemi di sicurezza. Le nuove regole, che entreranno in vigore oggi, sono un tentativo di reprimere la pratica del “turismo delle nascite” al fine di ottenere la cittadinanza americana per i bimbi che nascono sul suolo statunitense. Secondo l'amministrazione Trump, si trattava di una evidente lacuna nell'attuale legislazione che andava sanata: "Questa misura - ha dichiarato Stephanie Grisham, portavoce della Casa Bianca -proteggerà gli Stati Uniti dai rischi per la sicurezza nazionale generati da questa pratica". Inoltre, "difenderà anche i contribuenti americani dai soldi sottratti loro per finanziare i costi diretti associati al turismo delle nascite. L'integrità della cittadinanza americana - ha poi aggiunto -deve essere protetta".
Come ha spiegato il Dipartimento di Stato, "la norma affronta le preoccupazioni relative ai rischi connessi di quest'attività alla sicurezza nazionale e all’applicazione della legge, comprese le attività criminali associate all’industria del turismo delle nascite, che si riflettono nei procedimenti giudiziari federali di individui ed entità coinvolti in tale pratica”. Il Center for Immigration Studies, un gruppo conservatore che chiede leggi più rigorose in tema di immigrazione, ha stimato che l’anno scorso sono nati 33.000 bambini da donne arrivate negli Usa con visto turistico.
L'amministrazione americana vuole così porre un freno agli stranieri che cercano di entrare negli Stati Uniti per garantire la cittadinanza americana automatica e permanente ai bambini nati su suolo americano. Il 14 °emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti garantisce la cittadinanza a "tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti", principio che il Presidente Donald Trump non ha mai fatto mistero di non condividere. Lo scorso agosto, The Donald aveva dichiarato che lo Ius soli è "ridicolo": "Stiamo valutando molto seriamente il diritto di cittadinanza per nascita. E' francamente ridicolo".
Le regole sui visti annunciate dal Dipartimento di Stato Usa rappresentato, di fatto, una stretta sullo ius soli che l'amministrazione Trump aveva invocato da tempo. Critiche le associazioni di sinistra. Adrian Reyna, direttore di United We Dream, ha affermato che "Trump continua a trovare nuovi modi per cercare di dividere e attaccare le famiglie.
Discriminare le donne incinte impedendo loro di venire a visitare il Paese non fa altro che allontanare le persone dai loro cari”, ha detto Reyna. "Questa regola si basa sulla fissazione razzista di Trump nel porre fine allo ius soli ed, essenzialmente, a fermare il movimento delle persone in questo Paese”.
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