"Da Putin segno di debolezza". E l'Ue prepara altre sanzioni alla Russia

La presidente della Commissione europea considera inevitabili nuove sanzioni da parte di Bruxelles per le azioni di Vladimir Putin. Da New York, è stato inoltre confermato il sostegno all'Ucraina "fino a quando sarà necessario"

"Da Putin segno di debolezza". E l'Ue prepara altre sanzioni alla Russia

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non ha dubbi: le parole, ma soprattutto le azioni messe in campo dal presidente russo Vladimir Putin richiedono "ulteriori sanzioni" da parte di Bruxelles.

Il vertice della Commissione europea ha espresso il suo pensiero in un'intervista rilasciata all'emittente americana Cnn. Dichiarazioni che ribadiscono l'impegno dell'Unione europea a non allentare la pressione nei confronti della Russia nonostante l'aumento inevitabile della tensione dopo il discorso di questa mattina di Putin. Discorso in cui il capo del Cremlino non solo ha espresso toni molto duri nei confronti di tutto l'Occidente, Europa compresa, ma ha anche ribadito che in caso di superamento di alcune linee rosse, l'utilizzo delle armi di distruzione di massa non sarebbe del tutto irrealizzabile. Il presidente russo durante il discorso alla nazione mandato in onda questa mattina ha chiarito che "quando la sua integrità territoriale è minacciata, la Russia usa tutti i mezzi a disposizione", concludendo che quanto appena detto non era da considerare un "bluff".

"Il presidente Putin sta mostrando la sua debolezza adesso. Quello che vediamo è che sta cercando di mobilitare personale militare meno preparato, con meno esperienza, meno motivato, e vuole indire dei referendum sul territorio sovrano dell'Ucraina. Penso che questo richieda ulteriori sanzioni da parte nostra", ha detto von der Leyen. Secondo la presidente della Commissione Ue, le sanzioni imposte da Bruxelles "stanno funzionando", specialmente guardando gli effetti sull'economia della Federazione Russa. "Se guardiamo l'economia russa e le loro industrie, vediamo che hanno avuto difficoltà nel rifornire l'esercito, perché l'industria militare nel complesso ha carenza di semiconduttori, che non vengono più consegnati. Anche la flotta aerea è praticamente ferma a terra. Tutti questi segnali mostrano che le sanzioni stanno davvero colpendo", ha concluso il capo della Commissione ed ex ministra in Germania durante la lunga era di Angela Merkel.

Von der Leyen ha ribadito gli stessi concetti espressi durante la dichiarazione congiunta realizzata insieme alla nuova premier britannica Liz Truss, considerata uno dei principali "falchi" nella sfida alla Russia. Nella dichiarazione a mezzo stampa, le due donne hanno sostenuto che Unione europea e Regno Unito sono concordi nel ritenere la mobilitazione ordinata da Putin come un "segno di debolezza".

Come del resto ribadito anche da diversi leader occidentali a cominciare dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervistato da Reuters nella giornata di oggi. E da New York sia il vertice della Commissione europea che l'inquilina di Downing Street hanno confermato il pieno sostegno all'Ucraina "fino a quando sarà necessario".

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