Una terribile ondata di siccità, la più grave degli ultimi 40 anni, sta spingendo lo Zimbawe dritto all’inferno.
Come sottolinea La Stampa, il danno economico e ambientale è ingente. Innanzitutto ci sono 7 milioni di persone che rischiano di morire di fame, vessate dalle temperature che hanno raggiunto i 51 gradi centigradi: si tratta più o meno della metà della popolazione complessiva, che si attesta intorno alle 14 milioni di unità. Inoltre il patrimonio Unesco del Paese è in ginocchio, con le Cascate Vittoria, una delle più importanti attrazioni turistiche della regione, a corto di acqua.
La portata delle cascate, raccontano le autorità locali, sono ai suoi minimi dagli anni ’90. Il flusso di acqua proveniente dal fiume Zambesi, lo stesso che si tuffa da 128 metri di altezza provocando uno spettacolo naturale unico, è sceso a 109 metri cubi al secondo. Basti pensare che mediamente questo valore si aggira intorno ai 500 milioni di metri cubi. Le immagini registrate con un drone, infatti, sono inquietanti e mostrano quello che è diventato poco più di un rigagnolo.
Emergenza totale
Accanto al danno ambientale lo Zimbawe deve però fare i conti anche con quello economico, visto che le Cascate Vittoria erano in grado, fino a non molto tempo fa, di attirare un milione di turisti all’anno e portare nelle casse del Paese una discreta ricchezza. Il portavoce dell’Autorità del Turismo dello Zimbawe è stato chiaro e, nel lanciare l’allarme, non ha usato mezzi termini: “Se non interveniamo per fermare il surriscaldamento del pianeta, la nostra industria turistica fallirà”.
Ma non è finita qui, perché le cascate situate al confine tra lo Zimbawe e lo Zambia sono fondamentali per rifornire la diga idroelettrica di Kariba, responsabile principale dell’approvvigionamento elettrico di entrambi i Paesi. La diga è solita fornire 1320 megawatt di elettricità ma da mesi è iniziato un razionamento energetico dopo che il livello delle acque è sceso dell’85%. Milioni di metri cubi di acqua sono evaporati a causa delle altissime temperature. Il disastro è tale da aver spinto le autorità a minacciare di interrompere l’attività.
Neppure la
fauna è esente da sofferenze. Gli animali del Mana Pools National Park, altro patrimonio mondiale dell’Umanità, sono alle corde: 55 elefanti sono morti disidratati e altre specie non hanno acqua e cibo a sufficienza.
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