Mondonico e Colantuono: «C’è dialogo con gli arbitri»

Tre giornate di campionato, 33 partite, non possono avere valenza assoluta ma offrono comunque validi motivi per configurare l'andamento della nuova serie B. Qualcosa è già cambiato, rispetto agli ultimi quattro anni: un solo espulso, si gioca di più, rari gli episodi contestati. Situazione momentanea o si sta imboccando una nuova strada di interpretazione calcistica? Quali le motivazioni di giocatori e allenatori e degli arbitri?
Rispondono tre tecnici che conoscono bene le problematiche della serie B. Per Emiliano Mondonico, tecnico dell’Albinoleffe, «c'è una positiva integrazione ambientale. La suddivisione degli arbitri in due gruppi è molto importante perchè consente la migliore e approfondita conoscenza della problematiche dei rispettivi campionati. C'è maggiore dialogo fra arbitro, giocatori, allenatore. Personalmente ho notato che gli arbitri ammoniscono i giocatori al primo intervento scorretto facendo intendere che non ci sarà tolleranza per il gioco duro, il cartellino giallo calma chi è più propenso all'agonismo. Ne consegue una diminuzione dei cosiddetti falli tattici cui troppo spesso si ricorre per fermare l'azione avversaria, togliendo qualcosa al gioco. Noi allenatori stiamo collaborando con la categoria arbitrale, i giocatori stanno imparando ad interpretare nel giusto modo il regolamento».
Per il bresciano Stefano Colantuono gli arbitri dovrebbero essere ancor meno tolleranti «per impedire che le squadre di minore capacità tecnica e tattica erigano un muro a centrocampo, dovrebbero punire anche quelle che sembrano scorrettezze minime. Comunque va bene così. I giovani arbitri, quelli provenienti dalla categoria inferiore, stanno dimostrando di conoscere bene la mentalità del campionato di serie B, sanno valutare l'entità della scorrettezza. Se abbiamo finora un record positivo di espulsioni, soltanto una nelle prime tre giornate, il merito è anche dei giocatori e di noi tecnici. Si può migliorare con reciproca collaborazione, mi fa piacere vedere l'arbitro che parla con i giocatori per chiarire magari il senso del suo intervento. Pochi gli episodi contestati, meno polemiche, mi auguro che si proceda in questo senso anche quando il campionato entrerà nella fase decisiva».


Diverso invece il parere di Antonio Conte, allenatore del Siena: «E’ vero che esiste una differenza rispetto agli anni scorsi, ma alla fine spesso i dati si bilanciano. E penso che possa accadere anche in questo campionato, perché per ora non vedo particolari cambiamenti negli atteggiamenti degli arbitri e dei giocatori».

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