Niente sconti. «Non assegneremo Palazzo Reale gratis alla società Expo». Punto. Letizia Moratti è categorica. Dopo le polemiche sollevate nel consiglio di amministrazione di lunedì da Lega e Provincia sui 2.300 metri quadrati di affitto in centro a 1,150 milioni di euro l’anno - condito dalla minaccia di dimettersi dell’ad LucioStanca-, il sindaco chiarisce che la società di gestione non avrà trattamenti di favore. Semplicemente, perché «la legge impone che gli enti pubblici valorizzino il loro patrimonio a condizioni di mercato». Dunque, «non ci può essere assegnazione a una società terza se non a prezzi di mercato. Per avere la sicurezza di un affitto congruo abbiamo fatto stimare l’immobile dall’ Agenzia del territorio, che è statale». Del resto, ci tiene a precisare che «avevamo altri progetti per Palazzo Reale», come dire, «abbiamo offerto questa soluzione per andare incontro alle esigenze di Expo».
Ieri Stanca ha lavorato col direttore generale di Palazzo Marino Giuseppe Sala e in contatto col governatore Roberto Formigoni alle alternative da mettere sul tavolo del cda, riconvocato domani. Già esclusa dall’ex ministro l’ipotesi di Villa Scheibler a Quarto Oggiaro, offerta gratis dalla Provincia. La mediazione potrebbe accontentare tutti: «Stiamo verificando se possiamo offrire sempre a Palazzo Reale degli spazi più limitati, in modo che il costo per Expo diminuisca, e mettere gli uffici operativi in edifici diversi. Altro non possiamo fare», conferma il sindaco. E davanti all’ipotesi di sdoppiare la sede, è pronto a capitolare il consigliere leghista Leonardo Carioni che lunedì ha sollevato il polverone: «È giusto avere una sede prestigiosa, ma gli uffici devono essere decentrati».
Ma ieri non si sono placate le polemiche. Con il consigliere comunale della Lista Fo, Basilio Rizzo, una volta tanto sulla linea del sindaco: «Farò ricorso alla Corte dei conti se Palazzo Reale verrà assegnato gratis, è un bene dei milanesi e la società Expo deve pagare per averlo, altrimenti ci sarebbe danno erariale. Anzi, forse il presidente della Provincia Filippo Penati è abituato a usare gratis il bene pubblico, ma non funziona così: gli consiglio di non offrire Villa Scheibler perché qualche consigliere provinciale potrebbe ricorrere alla magistratura contabile». Un’offerta, quella di Penati, messa in discussione anche dal Pdl provinciale. Intanto, perché la quota che può gestire in comodato d’uso riguarda solo 888 metri quadri del totale. E nei patti con l’Ue, che ha partecipato ai restauri con 4 milioni di euro, era scritto che la Villa è destinata ad attività sociali, «ma Expo spa non è certo una onlus». Non a caso, il sindaco vorrebbe farne la «casa delle associazioni». Ma, fa notare il Pdl, in aria di elezioni Penati sente pulsare di meno la vena sociale. Botta e risposta tra Stanca e la Lega. L’ad ha ribadito che la questione della centralità non è un capriccio, ma un’esigenza per sostenere il progetto e gli investimenti.
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