"La Moratti stia tranquilla il governo non trascura l’Expo"

Intervista al coordinatore regionale di Forza Italia Guido Podestà: "Le priorità dei primi cento giorni sono state altre, ma Milano non è stata dimenticata"

"La Moratti stia tranquilla il governo non trascura l’Expo"

C’è un dossier dedicato a Expo e alle polemiche firmate da Letizia Moratti. C’è un possibile incontro con il sindaco di Milano, oggi, sull’agenda del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E c’è un coordinatore regionale di Forza Italia, Guido Podestà, che sta lavorando.
Sarà un vertice ad alta tensione, onorevole Podestà...
«Il presidente del Consiglio sa bene l’importanza di Expo...».
Ogni giorno ci sono però nuove accuse del sindaco al governo colpevole di aver trascurato Milano...
«Letizia dovrebbe essere più disponibile, diciamo più dolce e con meno critiche. Sa bene quali sono state le priorità dei primi cento giorni del governo Berlusconi».
Ce le vuole ricordare, onorevole Podestà.
«I problemi erano l’emergenza rifiuti di Napoli, la questione sicurezza e tutto quanto riguardava la tenuta dell’economia. Si è fatto tantissimo e altrettanto c’è ancora da fare. Milano però non è stata mai dimenticata, sia chiaro».
Be’, lo dica al sindaco Moratti.
«Anche lei lo sa, tranquillo. E sa di non poter affermare di essere stata trascurata dal governo Berlusconi. Che dà peso a Milano, che sempre riconosce il successo del modello milanese e lombardo che ha ottenuto l’Expo».
C’è comunque un problema Expo che si declina nella gestione e che spinge il sindaco Moratti a difendere il ruolo di Paolo Glisenti. Che ne pensa di questa scelta?
«Che non fosse facile gestire la questione Expo è sempre stato evidente, sia per la partecipazione degli attori - dal Tesoro agli enti di governo del territorio - che per l’unità gestionale. Lo ripeto: Silvio Berlusconi sa bene l’importanza di Expo. E, dunque, Letizia dovrebbe ancora una volta fidarsi e affidarsi al nostro presidente del Consiglio».
Insomma, basta critiche al premier e al governo che, chiosa Filippo Penati, presidente della Provincia, «allontanano la gente dall’Expo».
«Osservazione di troppo, mentre anche l’inquilino di Palazzo Isimbardi dovrebbe contribuire a far diventare l’Expo un patrimonio per i milanesi».
In effetti, Penati, tenta già di sfruttare l’Expo nella riconquista di Palazzo Isimbardi...
«Riconquista? Non credo che i milanesi vogliano riconfermare chi non sa governare. Anzi, chi non ha fatto niente di quanto ha mantenuto».
Come dire: il «modello Penati» è fallito.
«Modello Penati? Non scherziamo. L’ex sindaco di Sesto San Giovanni passerà alla storia per i risiko finanziari che ha messo in piedi e per la sua voglia di partecipare al grande gioco del capitalismo all’italiana. E, attenzione, lo racconta lui stesso attraverso le note stampa e le uscite sui quotidiani. Un esempio?»
Prego.
«Si propone come azionista della nuova compagnia di bandiera con 250 milioni di euro. Fa sapere che il suo «incesto azioniario», così lo definisce, sarebbe frutto della vendita della quota Sea detenuta dalla Provincia di Milano. Ma appena un anno fa sosteneva che con quei soldi avrebbe ripianato il debito contratto con Banca Intesa per acquistare Serravalle e per costruire autostrade. Risultato? Delle infrastrutture promesse da Penati non c’è nemmeno un centimetro, i milanesi continuano a pagare quel debito con interessi a tasso variabile e i soci della nuova Alitalia non vogliono Penati. Ma c’è ancora un dettaglio».
Vada avanti.
«Penati è davvero dottor Jekyll e mister Hyde. Oggi vagheggia di un posto nel cda di Alitalia, ieri denunciava che “il rilancio dello scalo milanese ha successo se lo si sgancia dai destini di Alitalia”. Non sa più come conquistarsi un posticino sulle cronache locali e nazionali».
Di sicuro spende più che bene i soldi per l’ufficio stampa della Provincia...
«Applausi, sottoscrivo. Ma carta canta e in campagna elettorale dimostreremo tutti i bluff, le promesse mancate del presidente Penati a cominciare da quella di ridurre il ticket sanitario, dimenticandosi che è di competenza della Regione».
Significa che, lei, onorevole è lo sfidante di Penati alle Provinciali 2009?
«Sono il candidato indicato da Silvio Berlusconi e come già detto resto disponibile.

Non ho alcun timore a misurami contro Penati, quando è accaduto in passato l’ho pure battuto. Credo che pure stavolta sia possibile. Naturalmente, occorre prima ragionare sul modello di Provincia che vogliamo alternativa a Penati, tenendo conto di un territorio che cambia e dell’Expo che avanza».

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